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Maturità, l'ultima carta del ministero: in commissione anche docenti universitari

La carenza di professori disponibili ha spinto ad allargare i candidati che esamineranno quasi 500mila studenti delle scuole statali. Potranno partecipare anche ricercatori a tempo determinato

06/06/2020
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la Repubblica

Anche docenti universitari e ricercatori a tempo determinato, quest’anno, a capo delle commissioni degli esami di maturità. Lo ha deciso qualche giorno fa il ministero dell’Istruzione che ha emanato un provvedimento per completare le 13mila commissioni degli esami di stato ai tempi di coronavirus. La carenza di docenti disposti a sobbarcarsi la guida del sestetto di professori interni che esaminerà quasi 500mila studenti delle scuole statali e paritarie era già emersa un mese fa, quando alla scadenza del 6 maggio risultavano scoperte circa 2mila commissioni: il 15% circa. Dopo un mese, e a due settimana scarse dagli esami, la carenza si è ridotta al 9%, quasi mille e 200 poltrone.

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Ma il rischio di arrivare al 17 giugno, il giorno del colloquio, l’unica prova in calendario, con le commissioni incomplete è alto. Perché, soprattutto nelle regioni più colpite, la paura del contagio ha indotto moltissimi docenti con oltre 10 anni di servizio, habitué negli anni scorsi della maturità, a tirarsi indietro. Mettendo in difficoltà l’intero meccanismo. Per correre ai ripari, l’altro ieri, viale Trastevere ha pubblicato una circolare da cui emerge quanta difficoltà stanno incontrando i direttori degli uffici scolastici regionali a completare il puzzle. “Rilevato – si legge nelle premesse – che alla scadenza dei termini prefissati, le istanze di nomina in qualità di presidente di commissione (…) sono inferiori al numero delle commissioni d’esame previste”, il ministero allarga le maglie per assumere la guida di una commissione esaminatrice. E, in caso di ulteriore carenza, dà poteri speciali ai direttori regionali. Vediamo quali.

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In primis, verranno precettati tutti i dirigenti scolastici delle scuole di secondo grado che hanno comunque l’obbligo di presentare la domanda. E anche i colleghi delle scuole di primo grado: elementari e medie. In caso di ulteriore penuria, sarà possibile incaricare anche i docenti di scuola superiore, derogando dal requisito dei 10 anni di ruolo, e i docenti universitari (ordinari e associati). Potranno cimentarsi alla maturità anche i docenti dei conservatori e delle accademie di belle arti, così come i ricercatori universitari a tempo determinato. La corsa ad assegnare un presidente a tutte le commissioni conferisce poteri speciali ai direttori regionali i quali, come ultima ratio, potranno assegnare più commissioni ad uno stesso presidente. In questo caso i tempi degli esami si allungherebbero parecchio. Potrebbero durare un mese, con due commissioni, o un mese e mezzo con un presidente a capo di tre commissioni.


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