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Mattino-Scuole private, è scontro sul bonus

SONO CINQUE GLI ISTITUTI INTERESSATI AL DECRETO MORATTI Scuole private, è scontro sul bonus De Vincentis: danni all'istruzione pubblica. Inglese: tocca alle famiglie scegliere MARIA TOLMINA CIRIE...

06/09/2003
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Il Mattino

SONO CINQUE GLI ISTITUTI INTERESSATI AL DECRETO MORATTI
Scuole private, è scontro sul bonus
De Vincentis: danni all'istruzione pubblica. Inglese: tocca alle famiglie scegliere
MARIA TOLMINA CIRIELLO
La Moratti colpisce e divide ancora. Il contributo di mille euro alle famiglie che iscriveranno i propri figli in una scuola privata paritaria crea un divario che si era già accentuato sensibilmente con la recente riforma scolastica. Da un lato gli istituti pubblici, dall'altro la scuola privata che tira un grosso sospiro di sollievo vedendosi delineare all'orizzonte il possibile esercito di nuovi iscritti, contributo alla mano.
Ma l'esito dell'iniziativa della Moratti potrà essere valutato significativamente dopo il dieci settembre, giorno in cui saranno noti i dati relativi alle iscrizioni alle scuole private della nostra provincia.
Solo cinque gli istituti interessati, quattro scuole elementari, una ad Avellino, la Santa Chiara, la San Francesco Saverio di Ariano Irpino, la Pia Casa di Istruzione di Frigento e l'Istituto Maria Santissima di Montevergine di Mercogliano, un solo istituto superiore, il magistrale "Schettino" di Frigento.
Sono infatti escluse dal decreto le Scuole Materne, quelle che in provincia registrano un boom di iscrizioni, 2330 le frequenze dello scorso anno.
In Irpinia le scuole private hanno un discreto successo soltanto fino al traguardo delle elementari. L'unico istituto privato avellinese, il Liceo Linguistico ha chiuso ormai i battenti da tempo, ma grazie alle nuove norme al secondo anno di vita gli istituti autorizzati possono diventare paritari, quindi il prossimo anno ci saranno in irpinia molti più istituti con il viatico salvaiscrizioni.
"È un decreto assurdo - tuona, Carlo De Vincentis segretario provinciale di Cgil Scuola - un decreto che non solo favorisce soltanto chi ha soldi, con mille euro non si paga certo la retta di una scuola privata, ma toglie anche soldi alla scuola pubblica. Si tratta di risorse economiche venute fuori dai tagli operati quest'anno. Le mancate immissioni in ruolo e le cattedre portate a diciotto ore, hanno comportato dei risparmi che oggi il ministro devolve a chi ha più soldi".
Al livore del settore pubblico corrisponde un "paritario" entusiasmo nel privato. Bocca cucita tra le suore che lasciano l'entusiasmo per i beni terreni ai laici.
"È un decreto giusto - spiega il professore Michele Inglese, vice preside dell'Istituto Magistrale Schettino di Frigento - dare aiuto alle famiglie che sostengono delle spese perché i propri figli possano studiare in una scuola privata. Ritengo sia una cosa giusta per una questione di equità. Le scuole private non gravano sulle casse delle stato come quelle pubbliche il sussidio che lo stato dà alle scuole private è irrisorio, niente a che vedere con la spesa della scuola pubblica. È giusto che la scuola privata abbia la sua chance di sopravvivenza, come accade nella sanità pubblica e la privata".


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