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Mattino-Prof in sciopero in tutta Italia scuole chiuse

Prof in sciopero in tutta Italia scuole chiuse MARIELLA PAOLETTI Scuole chiuse, insegnanti e personale non docente in piazza. È questo lo scenario annunciato per domani dai sindacati: i dipendent...

24/03/2003
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Il Mattino

Prof in sciopero in tutta Italia scuole chiuse
MARIELLA PAOLETTI
Scuole chiuse, insegnanti e personale non docente in piazza. È questo lo scenario annunciato per domani dai sindacati: i dipendenti pubblici settore scuola, incroceranno infatti le braccia per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro scaduto da quindici mesi; manifestare contrarietà per gli "inaccettabili ritardi nella certificazione delle risorse e i tentativi di ridimensionarne la portata"; salvare la qualità della scuola pubblica, non ammettendo una riduzione degli organici e la precarizzazione del lavoro, e per dire che bisogna subito fermare la guerra in Iraq.
Secondo Cgil, Cisl, Uil e Snals, sarammo migliaia gli istituti scolastici chiusi perchè l'astensione dal lavoro dovrebbe coinvolgere oltre un milione di lavoratori e prevedere circa cento manifestazioni a livello regionale e provinciale. "Nelle centinaia di iniziative preparatorie - ha detto Enrico Panini, segretario generale Cgil Scuola - abbiamo toccato con mano i chiari segnali di una straordinaria adesione allo sciopero fissato per la giornata di lunedì".
Le organizzazioni sindacali annunciano anche che se dopo lunedì la situazione non migliorerà, "la lotta proseguirà con ulteriori iniziative". Per domani, intanto, manifestazioni, cortei, sit-in e dibattiti, sono previsti un po' in tutta Italia. Uniti i sindacati: domani, ad organizzare manifestazioni di piazza ci saranno infatti anche Cub-Scuola e Unicobas, che annunciano una manifestazione nazionale a Roma, che partirà dal ministero dell'Istruzione alle 9,30 per proseguire verso il centro storico: "Se c'erano motivi per ritenere che lo sciopero del 24 marzo sarebbe stato imponente - dice il segretario nazionale Stefano d'Errico - oggi abbiamo la certezza di un'astensione dal lavoro epocale per la scuola. Alla preoccupazione di un contratto scaduto si è aggiunta la necessità di contrastare con il massimo della forza la controriforma Moratti e di esprimere il profondo sentimento antimilitarista della scuola italiana".
"Il tempo della trattativa è finito - dice il segretario generale della Ui Scuola, Massimo Di Menna - il rinnovo del contratto di lavoro scaduto nel dicembre 2001 e da firmare entro quest'anno oltre al costante e infinito problema dei precari, impone la discussione su un' importante questione: il ministro Moratti è stato sorpassato dagli eventi, perché incapace di proteggere quell'intesa che era stata raggiunta in dicembre. Di punto in bianco è stata ritirata lasciando a bocca asciutta un settore che dovrebbe essere strategico. Sono spariti insomma i soldi dal tavolo".
"Dobbiamo capire qual è il grado di attenzione del Governo nei confronti della scuola pubblica - aggiunge Enrico Panini, Cgil - Sinora non è stato alto. Si era promesso che la formazione dovesse essere posta al centro degli interventi, sinora è rimasto tutto nelle buone intenzioni. Bisogna salvare la qualità non ammettendo una riduzione degli organici e la precarizzazione del lavoro".
All'attenzione dei sindacati l'esempio dell'Emilia Romagna, unica regione che ha di fatto ridotto l'impatto della riforma Moratti e potrebbe così diventare una strada da seguire. "Bisogna però evitare la frammmentazione degli orientamenti - continua la Cgil - se non sono più le amministrazioni locali a definire parte dei programmi scolastici - come previsto dal disegno dell'esecutivo - ma continuano ad essere le singole scuole è fondamentale evitare strappi e sovrapposizioni. L'effetto dello sciopero non dovrà rompere la linea del dialogo: sarà infatti necessario ritornare al tavolo delle trattative un minuto dopo la fine delle manifestazioni".
Ma domani, tra le numerose ragioni della protesta, entrerà a pieno titolo "l'opposizione alla guera da parte del mondo della scuola", lo ricorda il portavoce dei Cobas, Piero Bernocchi.


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