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Mattino-Napoli-La scuola nella bufera 2

BEATRICE RUOCCO Dall'Emilia Romagna alla Campania, si allarga lo scandalo dei corsi di sostegno fasulli. A scoprire il giro di diplomi falsi è stato un dirigente scolastico di Modena che ha eff...

12/04/2003
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Il Mattino

BEATRICE RUOCCO
Dall'Emilia Romagna alla Campania, si allarga lo scandalo dei corsi di sostegno fasulli. A scoprire il giro di diplomi falsi è stato un dirigente scolastico di Modena che ha effettuato un serie di accertamenti sull'attestato del Ciferp presentato da un insegnante della Campania che, grazie al titolo fasullo, risultava primo in graduatoria.
Gli altri docenti inseriti nell'elenco hanno protestato e il preside ha voluto vederci chiaro effettuando un controllo presso l'Università di Bari dove risultava che l'Ateneo non aveva stipulato nessuna convenzione con l'ente. Il dirigente ha, quindi, informato il ministro che ha trasmesso una circolare ai direttori scolastici regionali precisando che i prof in possesso del diploma falso andavano licenziati.
Sulla vicenda scendono in campo i sindacati che da tempo chiedono maggiore controllo e trasparenza sui corsi di sostegno. Luigi Bifulco, segretario generale della Cisl-scuola della Campania, non usa mezze parole per condannare l'ennesimo scandalo che si è aperto con i falsi diplomi. E attacca: "È l'intero sistema che deve essere rivisto. L'attribuzione delle competenze specifiche alle Università, se ha restituito trasparenza alle procedure, non è stata di per sé sufficiente per incrociare le verifiche, non essendoci una sede unica deputata a raccogliere tutte le situazioni e in grado di poter assicurare la veridicità o meno dei titoli". Bifulco sostiene che da anni il sindacato si sta battendo per la liceità nel settore del sostegno e aggiunge: "Ma siamo stati profeti inascoltati. Ora è tempo di concretizzare la banca dati presso il ministero dove siano possibili effettuare i controlli preventivi sulle singole posizioni, prima di procedere all'assegnazione degli incarichi".
I professori sono stati raggirati da truffatori o si sono avventurati, per fame di lavoro, in scorciatoie pericolose, oltre che illegali? Il doppio interrogativo lo solleva la segreteria provinciale della Cgil-scuola che cita altri esempi: "La seconda inquietante ipotesi è supportata dal fatto che altre decine di persone sono escluse dalla graduatoria del personale tecnico-amministrativo, perché hanno prodotto certificati di servizio falsi e alcuni docenti sono stati rimossi perfino dall'incarico di presidi perché hanno dichiarato titoli che non avevano". La Cgil-scuola da anni denuncia periodicamente gli scandali dei corsi di sostegno. "È stata messa in piedi un'organizzazione a maglie troppo larghe e senza controllo - spiegano alla segreteria provinciale - Convenzioni con le Università solo nominali e a volte interessate, scarsa serietà e scientificità dei corsi, costi aggiuntivi incontrollati, fino a un mercato di titoli fasulli, come dimostra il caso di Bari". Secondo la Cgil-scuola perfino l'attuale gestione da parte delle Università lascia qualche dubbio rispetto alla ammissione dei candidati e al reclutamento dei docenti e dei tutors.
"Nel napoletano i presidi hanno licenziato circa 70 insegnanti di sostegno in possesso del diploma del Ciferp - spiega il direttore scolastico regionale, Alberto Bottino - Ad Avellino non vengono segnalati casi, mentre attendo ancora i dati di Benevento, Salerno e Caserta". Bottino aggiunge: "Non ho notizia che dodici dei licenziati siano figli di dipendenti della Direzione regionale, come afferma l'onorevole Gambale (vedi intervista in basso) - ma chiunque sa chi sono i responsabili ha il dovere di informare l'amministrazione". L'ultimo scandalo sui corsi di sostegno è destinato ad allargarsi, soltanto tra pochi giorni si saprà il numero effettivo di diplomi fasulli che sembra dai primi dati siano concentrati soprattutto in Campania. La segreteria provinciale della Cgil-scuola ci tiene a precisare che questi episodi non mettono in discussione il giudizio positivo sulla maggioranza degli insegnanti di sostegno, anche di quelli che hanno ricevuto una formazione iniziale lacunosa. "Questi docenti oggi - precisa il sindacato - sono professionalmente all'altezza dei delicati compiti loro affidati e protagonisti di una diffusa integrazione degli alunni diversamente abili in una scuola pubblica non facile come quella napoletana".


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