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Mattino-La rivolta dei precari

La rivolta dei precari "A scuola sarà il caos" ANNA MARIA ASPRONE Un'agonia lenta, anno dopo anno in attesa della cura: il posto fisso nella scuola. Invece per oltre un migliaio di docenti "in o...

20/07/2002
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Il Mattino

La rivolta dei precari
"A scuola sarà il caos"
ANNA MARIA ASPRONE
Un'agonia lenta, anno dopo anno in attesa della cura: il posto fisso nella scuola. Invece per oltre un migliaio di docenti "in odore di immissione in ruolo" è arrivata l'ennesima delusione. Soprattutto quelli che avevano risalito la china della lista delle graduatorie, permanenti e di concorso e, giunti ai vertici credevano di averlo agguantato quel benedetto posto, invece è sfuggito ancora una volta. Se ne riparla alla fine del 2003. Sì, perché slittando i termini per le nuove nomine dal 31 luglio a settembre o ottobre prossimi, i contratti dei nuovi prof, avranno solo validità giuridica mentre il cosiddetto "raggiungimento della sede" cioè la decorrenza economica del contratto inizierà solo da settembre 2003. E mentre sono state prese d'assalto le segreterie dei sindacati della scuola e si programma già la protesta, fioccano coomenti e recriminazioni dei leader delle organizzazioni. Per tutti: dalla Cisl alla Cgil, dallo Snals a Gilda, si tratta di un blocco immotivato che non può essere giustificato nemmeno nell'ottica dei tagli di spesa e che oltre ad aumentare la precarizzazione nella scuola, fa crescere la sfiducia del cittadino nel servizio pubblico spingendolo sempre più verso le strutture private. "Un gravissimo attacco del Governo contro il diritto allo studio nella scuola statale, contro la continuità didattica e di servizio, contro le aspettative di centinaia di docenti che aspirano a veder stabilizzato il rapporto di lavoro". Questo il duro commento della Gilda degli insegnanti sul blocco delle immissioni. "Questa grave decisione - spiega Libero Tassella coordinatore Gilda - che non ha precedenti, non rispetta neanche le procedure concorsuali e la programmazione annuale delle nomine in ruolo; lascia al palo centinaia di insegnanti che hanno superato gli ultimi concorsi a cattedra e già da quest'anno potevano essere assunti". Ma se per gli aspiranti al posto fisso la batosta è stata pesante non sono rose neanche per i precari in attesa dell'incarico annuale. Circa 1500 per i quali, dicono dal Csa, sono quasi pronti i contratti. Se non saranno firmati entro il 31 luglio la competenza passerà ai singoli capi d'istituto. "Per le immissioni in ruolo programmeremo la prossima settimana le opportune azioni di lotta - precisa Franco Buccino della Cgil scuola - la scelta infelice del ministro penalizza sia i precari che gli aventi diritto all'immissione, e anche le stesse scuole costrette ad un superlavoro. Ciò creerà una situazione ingestibile già ad inizio d'anno. Tutto in nome dei tagli agli organici e alla scuola". E in relazione ai nuovi incarichi c'era la possibilità di assegnare più cattedre annuali in base alla circolare ministeriale che dava la possibilità, nei casi di classi sovranumerate, di sdoppiarle. Ma ieri da un incontro tra i responsabili della Direzione Scolastica Regionale e i sindacati è emerso che il fenomeno è abbastanza contenuto: "Perché i dati forniti dai vari Csa provinciali - spiega, infatti, Antonio De Angelis dell'ex Provveditorato - sono inferiori alle attese". "Abbiamo contestato i dati fornitici dal Csa sui posti in deroga e sulle nuove classi, perché li riteniamo parziali - dice Luigi Bifulco, segretario Cisl scuola - Per avere un quadro completo delle esigenze e delle necessità, chiediamo che ci venga presentato il quadro della situazione a Napoli e nella provincia, scuola per scuola". E sulle immissioni in ruolo: "Abbiamo risollecitato - conclude - una proroga dei termini, non potendo far scontare ai vincitori di concorso le carenze amministrative, e non ritenendo possibile che si possa ancora andare avanti senza certezze e garanzie".


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