Mattino - INCONTRO SINDACATI-MORATTI Scuola: è rissa sulle graduatorie

INCONTRO SINDACATI-MORATTI
Scuola: è rissa sulle graduatorie
ELENA ROMANAZZI
L'aggiornamento delle graduatorie dei docenti, previsto per maggio, rischia di essere completamente ribaltato dal Tar. Cgil e Uil hanno presentato infatti sia unitariamente che separatamente ricorso contro l'ordinanza ministeriale. Lo stesso hanno fatto lo Snals e la Gilda. Un mix di elementi hanno scatenato la guerra. In primo luogo l'assegnazione secca di 30 punti in più a chi ha conseguito l'abilitazione presso le scuole di specializzazione all'insegnamento secondario (Ssis). Un punteggio che consente di scavalcare i vincitori dei concorsi ai quali non è stato riconosciuto nessun bonus.
A questo si aggiunge l'equiparazione effettiva a partire dal prossimo anno scolastico tra i docenti che insegnano nelle scuole private e quelle pubbliche. Una miscela esplosiva resa ancora più incandescente dalle eterne incertezze dei precari storici e dei supplenti che con la nuova direttiva potranno essere scavalcati. Non ultimo la questione degli insegnanti di religione (sono 17 mila) che, una volta passata la legge si troveranno in ruolo.Il clima non si può dire sereno, ma il tema delle graduatorie, affrontato già in un incontro con il ministro Letizia Moratti, non sembra preoccupare il ministero che attende con tranquillità il giudizio del Tar. Oggi i tre sindacati confederali, la Gilda (chiederà la separazione del contratto per i docenti) e lo Snals torneranno ad affrontare il nodo delle risorse per il rinnovo del contratto. Finalmente i sindacati sapranno quali saranno le risorse messe in campo. Sulla trattativa pesa il piano pluriennale annunciato mesi fa dalla Moratti, con un impegno 19 mila miliardi.
Il contratto e le graduatorie non saranno l'unico tema affrontato nel corso della riunione. La Cgil scuola è scesa in campo contro l'utilizzo degli enti privati per formare i docenti che insegneranno ai bambini portatori di handicap. Un passo indietro, per la Cgil, dal momento che lo stesso Ministero si era riservato di valutare la validità dei titoli rilasciati dai corsi fatti da enti privati.