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Mattino-Il governo sblocca ma riduce le risorse per il rinnovo del contratto del comparto che è scaduto da tempo

Il governo sblocca ma riduce le risorse per il rinnovo del contratto del comparto che è scaduto da tempo ELENA ROMA...

06/04/2003
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Il Mattino


Il governo sblocca ma riduce le risorse per il rinnovo del contratto del comparto che è scaduto da tempo
ELENA ROMANAZZI
IL governo mette in campo le risorse per il rinnovo del contratto dei docenti scaduto da quindici mesi. L'accordo, dopo un lungo braccio di ferro all'interno del governo tra Letizia Moratti e Giulio Tremonti, è stato raggiunto ieri in Consiglio dei Ministri. Per il rinnovo arrivano 325 milioni di euro così ripartiti: 191 milioni per il personale docente per l'anno 2003-2004 e altri 134 milioni di euro per l'ultimo quadrimestre del 2003. Per il personale Ata invece arrivano 75 milioni di euro. Risorse trovate grazie a tagli di spesa. I docenti, quando si chiuderà il contratto, troveranno in busta paga, tra incremento base e accessori, circa 150 euro lordi al mese.
Pace fatta tra la Moratti e Tremonti. A sbloccare la situazione è intervenuto il vice premier Gianfranco Fini. Non è stato il solo. Anche l'Udc in questi ultimi giorni si è mossa per cercare di chiudere una vertenza che si trascinava da troppo tempo. Due le interpellanze fatte da Luca Volontè, capogruppo dell'Udc alla Camera, proprio per arrivare alla svolta. Questo è stato il primo passo. Ora spetta all'Aran cercare di mettere i sindacati d'accordo. Perché, malgrado ora si veda una spiraglio per la chiusura del contratto, non tutti i sindacati hanno gioito delle risorse messe in campo, inferiori a quelle promesse lo scorso dicembre.
Critico Enrico Panini della Cgil scuola: "A fine dicembre la Moratti aveva impegnato per il contratto 381 milioni per i docenti e 85 milioni per gli Ata. Sono passati solo cento gironi e le risorse si sono sensibilmente ridotte. Visto che si tratta di numeri, la prima cosa da chiarire è a quale ministro dobbiamo credere". La partita è ancora tutta da giocare. E anche la Gilda non è poi così soddisfatta: "La riduzione delle risorse - spiega il coordinatore Alessandro Ameli - è inaccettabile, e tale operazione non consente di eseguire operazioni di finanziamento di istituti contrattuali diversi da quello della retribuzione professionale. Lo stato d'agitazione continua".
Su un'altra linea la Uil e la Cisl. Spiega il segretario della Uil Massimo Di Menna: "È positivo che si sia sbloccata l'interminabile querelle legata alla definizione delle risorse per il rinnovo contrattuale, ed ora ci aspettiamo dall'Aran una rapida convocazione". Daniela Culturani della Cisl scuola si augura che "dalle intenzioni si passi ai fatti, con la sollecita apertura del tavolo negoziale all'Aran per una rapida chiusura del contratto". Fedele Ricciato dello Snals (è stato confermato proprio ieri segretario del sindacato autonomo) chiede l'immediata convocazione all'Aran non solo "per definire la parte economica, ma anche per scrivere una normativa pienamente rispondente alle esigenze del personale".
Tre i ministeri impegnati per risolvere la questione dei fondi per il nuovo contratto dei docenti: il Tesoro, il Miur e la Funzione Pubblica. Proprio la ricognizione fatta da quest'ultimo sugli effettivi tagli apportati dal ministro Moratti ha sbloccato ieri le risorse. La querelle tra Tremonti e la Moratti era nata proprio perché la seconda sosteneva di aver tagliato 8.500 cattedre (come previsto in Finanziaria) mentre al Tesoro le cifre, fino ad un mese fa, parlavano di una riduzione di sole 5.000 cattedre. Dei 240 milioni di euro richiesti dalla Moratti per due quadrimestri del 2003 ne sono arrivati solo 190, il calcolo fatto è proporzionale al taglio delle cattedre: delle 8.500 previste ne sono state tagliate circa 7mila, per questa la riduzione di fondi.
La convocazione dei sindacati avverrà in brevissimi tempo, e i più ottimisti giurano che la firma arriverà prima di Pasqua. Un passo importante per poter procedere, poi, all'elaborazione dei decreti delegati che daranno attuazione alla riforma dei cicli. Decreti che Volontè (Udc) e Valditara (An) si augurano possano essere discussi con le parti sociali, a contrato firmato, in un clima più sereno.


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