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Mattino-Conservatorio, docenti in rivolta

Conservatorio, docenti in rivolta Parte dall'Irpinia la protesta contro il ministro Moratti: "La riforma è sbagliata" Il "Domenico Cimarosa" scende in campo nella battaglia dei conservatori musica...

12/02/2003
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Il Mattino

Conservatorio, docenti in rivolta
Parte dall'Irpinia la protesta contro il ministro Moratti: "La riforma è sbagliata"
Il "Domenico Cimarosa" scende in campo nella battaglia dei conservatori musicali contro la riforma Moratti. Siamo a un passo dal "dies irae", dopo la decisione governativa di stravolgere l'attuale assetto gestionale, dando poteri d'indirizzo didattico a un consiglio d'amministrazione di nomina ministeriale. Politica e pentagramma, relazione fatale. Il rischio è che i conservatori perdano la funzione istituzionale. Dopo la mobilitazione dei docenti (scattata lo scorso 30 gennaio), si annunciano altre iniziative: dal blocco della prossima sessione d'esami all'occupazione della sede. Il direttore del "Cimarosa", Panariello, mostra di condividere in pieno la protesta.
"La decisione del corpo docente - afferma il direttore - emersa dopo l'assemblea, riflette il malcontento di tutti i conservatori e delle accademie delle belle arti. Da mesi cerchiamo di creare un tavolo di confronto ministeriale, senza successo. I direttori dei conservatori intendono sensibilizzare il ministro sulla necessità di garantire una autonomia organizzativa, senza la quale si rischia di snaturare questi istituti".
Di fronte al diniego opposto dai vertici romani, si è deciso d'inasprire il confronto. Non siamo ancora al braccio di ferro ma oramai manca poco. "Lo stato di agitazione - evidenzia il direttore - è stato deciso dal collegio dei docenti. Ora si sta decidendo di dare vita a forme di dissenso più marcate. Si parla con insistenza di un blocco della sessione di esami fissata per questo mese e, in assenza di riscontri, dell'occupazione della sede". La legge di riforma modifica radicalmente il consiglio di amministrazione dei conservatori. L'ago della bilancia privilegia numericamente i componenti esterni. "L'assetto attuale - evidenzia Panariello - fissa in cinque il numero dei membri. Di questi, tre sono docenti di musica e due, compreso il presidente, sono di nomina esterna. Con l'adozione del nuovo regolamento, i componenti salgono a tredici, con sette membri di nomina esterna e sei appartenenti al corpo docente. Non ci vuole molto a capire che in questo modo, conservatori e accademie delle arti, vedranno minate autonomia didattica e capacità organizzativa. Mi chiedo quali competenze artistiche potranno esprimere i rappresentanti esterni". Il documento di protesta, varato dall'assemblea del personale docente e non docente, è stato inviato al governo, ai ministri Moratti e Giovanardi, alle organizzazioni sindacali.
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