Mattino-Caserta-Scuola, alle elementari tagliati 146 posti

DURA PROTESTA DEI SINDACATI
Scuola, alle elementari tagliati 146 posti
Tra gli insegnanti in soprannumero molti sono già da tempo in ruolo
DIAMANTE MAROTTA
In fermento il mondo della scuola. Dai dati forniti dall'ufficio scolastico regionale risultano, in provincia di Caserta, tagli per 146 posti alle elementari. A tal riguardo nell'ultimo incontro di contrattazione decentrata sugli organici materna ed elementare, alla presenza del dirigente del Csa Ercole Ammaturo, i sindacati scuola Cgil, Cisl, Uil e Snals hanno preso le distanze dall'amministrazione scolastica e hanno dichiarato di aprire una vertenza-Caserta per la difesa del diritto allo studio e per la salvaguardia dei posti di lavoro.
"Abbiamo presentato un documento unitario - spiega la segretaria provinciale della Cgil, Camilla Bernabei - nel quale esprimiamo disapprovazione per i tagli non considerandoli validi perché mortificano la scuola casertana sotto l'aspetto qualitativo. Il maggior numero di perdenti posti alle elementari è stato rilevatoo sull'organico funzionale che permetteva alle scuole di svolgere attività didattiche maggiormente consone all'esigenze del territorio". "Non si capisce bene - aggiunge il segretario provinciale dello Snals, Carlo Dennetta - come il Ministero dell'Istruzione intenda realizzare una scuola 'del fare e del saper fare', annullando in un sol colpo strumenti quali l'organico funzionale, assolutamente necessari per garantire il diritto allo studio. Quanto tutto questo, poi, si cala in una realtà come quella casertana che è in forte credito nei riguardi delle istituzioni".
Intanto, già tanti docenti di ruolo della scuola elementare si sono visti recapitare dai dirigenti scolastici la comunicazione di essere stati individuati in soprannumero nell'organico di diritto.
"Tagliare gli organici nelle nostre zone, etichettate di diverse maglie nere sia sul piano dello sviluppo che della formazione - sottolinea Beniamino Sassi, dirigente scolastico del circolo didattico di Carinaro e vice presidente nazionale dello Snadis - significa non tenere conto delle esigenze della scuola casertana costretta ad operare in condizioni di gravissimo disagio. Toccando l'organico funzionale si rilancia la scuola casertana in una dimensione di arretratezza e di inadeguatezza sul piano culturale ed educativo. Ritengo che i docenti si trovino in una situazione paradossale, bistrattati da tutti e resi permanentemente precari da atteggiamenti dittatoriali. Non hanno altra scelta che cercare continuamente una via di fuga verso altre opportunità lavorative. È la fine della professionalità ed è la valorizzazione della precarietà".