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Manifesto-Spoil system: governo che va, preside che cambia

Spoil system: governo che va, preside che cambia MORATTI I dirigenti scolastici contro la circolare ministeriale. I sindacati scuola: "Andremo in tribunale" TI. BAR. Immediato ritiro della circolar...

18/07/2003
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il manifesto

Spoil system: governo che va, preside che cambia
MORATTI I dirigenti scolastici contro la circolare ministeriale. I sindacati scuola: "Andremo in tribunale"
TI. BAR.
Immediato ritiro della circolare del 16 maggio scorso del ministero dell'Istruzione perché di fatto "estende la legge sullo spoil system alla dirigenza scolastica". E' quanto chiedono i dirigenti scolastici di Cgil, Cisl e Uil che ieri hanno organizzato una conferenza stampa per rendere note le loro posizioni e annunciare l'intenzione di impugnare il provvedimento a livello giurisdizionale. Tale circolare - che definisce il conferimento dell'incarico scolastico atto "provvedimentale" - secondo i rappresentanti sindacali di categoria "ha deliberatamente ignorato l'espressione del parlamento, affidata a uno specifico ordine del giorno, che ha impegnato il governo a non applicare alla dirigenza scolastica la legge Frattini. Il provvedimento contestato - spiega Armando Catalano, responsabile nazionale dei dirigenti scolastici per la Cgil - annulla il carattere bilaterale dell'incarico, affidando esclusivamente all'amministrazione la prerogativa di definire oggetto, obiettivi e durata". Viene così precisata, infatti, la durata stessa dell'incarico, che non potrà più superare i cinque anni. "Questo vuol dire - continua Catalano - che l'amministrazione potrà decidere di cambiare ogni anno dirigente, con tutto ciò che una scelta di questo tipo significa per gli stessi studenti". Di fatto, insistono i sindacalisti, l'autonomia del dirigente scolastico viene gravemente attacca, e non viene in nessun modo più garantita una continuità nella gestione degli istituti. Per questo le vie giurisdizionali saranno probabilmente di diverso tipo: da un lato è possibile il ricorso al Tar, dall'altro non è escluso quello al giudice del lavoro poiché , "si vuole colpire la scuola e lo strumento del contratto, che va invece salvaguardato". Molto dure anche le prese di posizione dei parlamentari presenti alla conferenza stampa di ieri mattina, i quali hanno annunciato l'intenzione per la prossima settimana di porre il caso al question time. Secondo Titti De Simone, di Rifondazione, l'equiparazione dei dirigenti scolastici agli alla dirigenza amministrativa rappresenta un "forte attacco alla scuola pubblica che sottopone i diretti interessati ad un sistema ricattatorio". Si tratta di una decisione che "rientra nel quadro più ampio della contro riforma sul terreno della scuola in una logica autoritaria di aziendalizzazione. Ma è necessario - continua - riflettere su quale possa essere l'alternativa. Concentrarsi sull'autonomia significa anche domandarsi che tipo di autonomia realizzare: quello a cui pensiamo noi è un'autogoverno che punti a rinforzare e non a distruggere gli organi collegiali".

Per Brassa (Margherita) la circolare del ministero è "l'ennesima prova di come questo governo non solo scriva male le leggi, compia scelte discutibili ma anche si faccia un baffo della volontà del parlamento e della dignità di una categoria, come quella dei dirigenti scolastici, gravemente offesa con questo provvedimento".


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