FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3779389
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Manifesto-SCUOLE PUBBLICHE, BILANCI IN ROSSO

Manifesto-SCUOLE PUBBLICHE, BILANCI IN ROSSO

Scuole pubbliche, bilanci in rosso Tagli ai fondi ordinari, all'autonomia, ai fondi per la "terza area" degli istituti professionali. I soldi ci sono solo per le private e per sperimentare la riform...

27/09/2003
Decrease text size Increase text size
il manifesto

Scuole pubbliche, bilanci in rosso
Tagli ai fondi ordinari, all'autonomia, ai fondi per la "terza area" degli istituti professionali. I soldi ci sono solo per le private e per sperimentare la riforma. Un anno con Moratti e Tremonti
CINZIA GUBBINI
Anno scolastico 2002-2003, annus horribilis per il portafogli delle scuole italiane. Tagli e ritardi hanno caratterizzato i dodici mesi in cui, le scuole, hanno continuato a programmare sperando di rientrarci con le spese. Anno scolastico 2003-2004, potrebbe andare anche peggio. L'incontro tra il ministro Moratti e i sindacati, in vista del varo della finanziaria, ha lasciato tutti con l'amaro in bocca. Ha detto che così non va Panini della Cgil, "si annuncia una finaziaria di tagli, anziché di investimenti" ha detto di Menna della Uil e anche lo Snals è saltato sulle barricate contro una finanziaria "che tradisce la scuola e il suo personale" auspicando un'ampia e tempestiva mobilitazione. Intanto, mentre gli alunni tornano sui banchi, per i dirigenti scolastici e le segreterie è tempo di chiusura di bilancio (che nelle scuole va con l'anno solare) e di progettazione del prossimo anno finanziario. Fatti quattro conti, tutti vedono verde. Le sforbiciate da parte dell'amministrazione centrale si fanno sentire su tutti i capitoli di spesa, e non mancano eventi paradossali come somme di denaro che spariscono; oppure la decisione di tagliare capitoli delicati come l'handicap per indulgere in quelli che riguardano i finanziamenti alle scuole private o magari la comunicazione per pubblicizzare la riforma.

Prendiamo, innanzitutto, il fondo per il funzionamento ordinario delle scuole. Dentro questo capitolo finiscono le spese essenziali per una scuola: dai soldi per far funzionare le fotocopiatrici, a quelli per pagare il materiale didattico. Nell'ultimo anno, denuncia la Cgil, il taglio è stato del 29% rispetto all'anno precedente. Negli ultimi tre anni la diminuzione ha sfiorato il 40%. Ci sono delle regioni in cui il ministero ha infierito con particolare minuzia, come la Toscana dove negli ultimi due anni il taglio al funzionamento è stato del 42%. E dei settori che sono stati maggiormente mortificati, come la cosiddetta "terza area" degli istituti professionali. Divertente, perché sotto il nome terza area passano tutte quelle attività che servono a "professionalizzare" il curriculum dello studente, per esempio incontri e seminari con professionisti. Sì, insomma, si tratta del famoso e "morattiano" contatto con il mondo del lavoro, che però, quando si tratta di finanziarlo, costa troppo. L'anno scorso, col decreto tagliaspese Tremonti, scomparvero d'improvviso 60 milioni di euro, mai restituiti.

Ma tra i tagli eclatanti con cui i dirigenti scolastici devono fare i conti in queste ore non si possono tacere quelli sull'autonomia scolastica, previsti dalla legge 440 del `97. Già la finanziaria 2002 aveva ridotto i fondi del 9% rispetto all'anno precedente, ma la ripartizione dei finanziamenti dettata dalla direttiva 48 dell'8 maggio lascia allibiti. Innanzitutto perché, di sua spontanea iniziativa, il ministero ha deciso di dirottare una buona fetta delle risorse verso la sperimentazione della riforma Moratti, supportando prima di tutto la scuola dell'infanzia e la primaria. Mentre parecchi soldi (13 milioni e 200 mila euro su 225 milioni) sono destinati alla pubblicizzazione della riforma. Altre sostanziose risorse sono regalate alle scuole paritarie (5 milioni 268 mila euro), le quali rientrano anche nei circa 28 milioni destinati all'amministrazione centrale per la realizzazione di attività e programmi a carattere nazionale. A questi filoni, vanno aggiunte le somme che ci dovrebbero essere ma non ci sono frutto, spesso, di un'incompetenza delle direzioni regionali. Un esempio: il ministero aveva promesso la distribuzione di 30 milioni di euro per l'autoaggiornamento degli insegnanti. In alcune province quei soldi sono arrivati, in altre no e non arriveranno più, visto che i soldi ancora non accreditati dalle direzioni a novembre se li è mangiati Tremonti.

Ma non si tratta solo di tagli alle spese, c'è qualcosa di più profondo. Una generale malagestione, fatta di mancate comunicazioni dal centro alla periferia, di direzioni generali spesso inefficienti, di assicurazioni sull'entità dei fondi a disposizione che arrivano sempre in ritardo. "Ci sono vari modi per tentare di mettere in ginocchio la scuola pubblica: ridurre le risorse che consentono l'ampliamento dell'offerta di istruzione, ridurre gli stanziamenti per il funzionamento quotidiano, dilatare i tempi di accredito delle risorse - osserva il segretario della Cgil scuola, Enrico Panini - Il Ministero li sta usando tutti e contemporaneamente. La privatizzazione, quella che si vede poco ma che incide tanto perché mina le basi materiali, si fa così. Abbiamo denunciato la situazione già a dicembre scorso. Ora apriremo una fase di mobilitazione in tutto il paese".

Alla strategia denunciata da Panini, va aggiunto che anche le casse di viale Trastevere non se la passano benissimo. Almeno a giudicare dallo strano comportamento di un ministero che si intestardisce a ricorrere in appello ogni qualvolta perde un ricorso (spesso) con il personale tecnico e amministrativo passato lo scorso anno agli enti locali e a cui il ministero non vuole riconoscere l'anzianità. Orgoglio o mancanza di quattrini?


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL