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Manifesto-Scuole a pezzi, niente soldi

TAGLI Scuole a pezzi, niente soldi Dimezzati i fondi per la ristrutturazione degli edifici scolastici CI. GU. Solo 9 milioni di euro in finanziaria per la messa in sicurezza dell'edilizia ...

11/10/2003
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il manifesto

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Scuole a pezzi, niente soldi
Dimezzati i fondi per la ristrutturazione degli edifici scolastici
CI. GU.
Solo 9 milioni di euro in finanziaria per la messa in sicurezza dell'edilizia scolastica. Ovvero, meno della metà di quelli stanziati nel 2003 che, peraltro, furono assegnati con una legge ad hoc dopo la tragedia della scuola di San Giuliano di Puglia. Nella finanziaria dello scorso anno, infatti, il capitolo in questione era semplicemente scomparso. Eppure, gli "incidenti" nelle scuole italiane continuano, anche quando non si fa male nessuno in modo serio. Proprio ieri sono stati spiccati sei avvisi di garanzia dal pm Maria Pellegrini per il crollo di un controsoffitto avvenuto l'8 ottobre alla scuola elementare Galatti di Messina. Sono rimasti feriti tre alunni e una maestra. D'altronde basta dare un occhio ai dati sulla condizione edilizia delle scuole italiane. Drammatici: secondo quelli diffusi da Legambiente il 46,4% degli edifici scolastici ha quasi 40 anni, il 57% delle scuole non possiede un certificato di agibilità statica e igienico-sanitaria, il 70% non ha un certificato di prevenzione antincendio, nel 36,9% dei casi mancano le scale di sicurezza, mentre mancano le porte antipanico in quasi l'20,65% degli edifici scolastici. Nel 30% delle scuole esistono ancora barriere architettoniche. Per non parlare del fatto che, secondo l'Inail, gli infortuni nelle scuole sono in crescita: nel 1999 vennero denunciati circa 79 mila casi, nel 2000 sono saliti a 81 mila, nel 2001 hanno superato gli 88 mila. E' proprio il caso di mettere mano al portafogli. Ma anche quest'anno la finanziaria elargisce spiccioli, nonostante le rassicurazioni commosse dopo San Giuliano. "La sola progettazione del ponte sul stretto di Messina è costata finora 350 miliardi di vecchie lire - ha osservato il segretario della Cgil scuola, Enrico Panini - quante scuole sarebbe stato possibile rendere sicure con questa stessa somma". E oltre i noti sperperi per le grandi opere, non bisogna andare troppo lontano per notare come la distribuzione dei fondi sia discutibile: "Gli unici a salvarsi dai tagli, ed anzi ad essere premiati - denuncia Mauro Romanelli, responsabile scuola dei Verdi - sono le scuole private, i docenti di religione cattolica e, naturalmente, il fondo ministeriale per comunicare la riforma". Panini lancia anche una proposta, e cioè quella di avviare una "campagna di trasparenza" mettendo davanti a ogni scuola un pannello per dire quali sono gli interventi necessari e i tempi di realizzazione.

Se la sicurezza, evidentemente, non è una priorità quando si tratta della vita a scuola, la finanziaria proposta segna un altro capitolo nero in generale per l'istruzione scolastica e per l'università. Spiegano i capogruppo dei Ds e della Margherita in commissione istruzione, Chiara Acciarini e Alberta Soliani: "Per la scuola, l'Università e la ricerca questa Finanziaria riserva solo tagli - dicono le due senatrici - i soldi invece ci sono per l'Istituto italiano di tecnologia inventato da Tremonti, che non convince nessuno, neppure nella maggioranza. Nella scuola non è previsto alcun incremento di organico, anzi aumentano dell'1 per cento i tagli che già investono 35 mila docenti e il 6 per cento del personale amministrativo.Non è previsto il concorso per i dipendenti scolastici, nessun euro viene stanziato per l'autoaggiornamento dei docenti".


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