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Manifesto-Scuola inglese, caos poliziesco

Scuola inglese, caos poliziesco Assunti da agenzie private, gli insegnanti subiscono il controllo di idoneità da parte della polizia: e l'inizio d'anno salta. In Francia il governo taglia i fondi pe...

05/09/2002
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il manifesto

Scuola inglese, caos poliziesco
Assunti da agenzie private, gli insegnanti subiscono il controllo di idoneità da parte della polizia: e l'inizio d'anno salta. In Francia il governo taglia i fondi per la scuola, e progetta di annullare le riforme socialiste
ORSOLA CASAGRANDE
LONDRA
Si chiama List 99 ed è la lista segreta del governo inglese che elenca le persone ritenute non adatte a lavorare con bambini e ragazzi. E' a questa lista che la polizia, anzi l'apposita agenzia (Criminal Record Bureau) creata per effettuare i controlli incrociati, deve far riferimento nel suo lavoro di indagine su professori e lettori appena reclutati. Ed è proprio per questi controlli sulla fedina penale, e sull'eventuale iscrizione in List 99, che migliaia di scuole brutanniche non inizieranno il nuovo anno scolastico in questi giorni come previsto. Per la gioia degli studenti, le corte vacanze estive verranno prolungate di qualche giorno: per i più fortunati, anche di una settimana. Ma se quello che sta succedendo al Criminal Record Bureau farà felici gli studenti, ha certamente messo in agitazione presidi e insegnanti di ruolo. Che adesso temono i controlli sommari delle nuove reclute e quindi denunciano potenziali pericoli per il prossimo anno scolastico. Il che, in un momento particolare come quello che sta attraversando la Gran Bretagna, ossessionata dalla presenza di pedofili e maniaci a scuola, ha gettato nel panico i sindacati e le associazioni dei presidi. Dopo il brutale omicidio delle due amiche di dieci anni, Jessica e Holly, commesso (sembrerebbe) dal bidello della scuola che frequentavano, si moltiplicano le richieste di fornire ai genitori braccialetti elettronici (tipo quelli voluti dal governo per i detenuti in libertà condizionata) o microchips da "installare" nel braccio dei figli. Un modo, dicono le associazioni dei genitori, per avere sempre sotto controllo gli spostamenti dei ragazzi.

Clima di panico a parte, comunque, la realtà è che anche questo ritardo nell'apertura di molte scuole sottolinea i limiti di una politica di reclutamento insegnanti che avviene ormai in gran parte attraverso agenzie del lavoro. Uno dei tanti effetti deleteri della privatizzazione di pezzi del sistema scolastico infatti è proprio questa: non c'è più controllo sulle qualifiche e sulla idoneità degli insegnanti, dei supplenti, del personale di sostegno. Il fatto poi che sia sufficiente in alcuni casi svolgere un corso di un anno (al massimo due) per ottenere la qualifica di insegnante la dice lunga sul tipo di verifiche di idoneità e competenza dei futuri professori.

Il governo si giustifica dicendo che la carenza di organico è ormai tale da richiedere addirittura l'importazione di insegnanti dall'estero (così come sta succedendo per il personale paramedico) e che questo inevitabilmente pregiudica i controlli su chi entra e chi esce dalle scuole del paese. Ma in realtà, ribattono i sindacati di categoria, il governo preferisce la tattica dello scaricabarile anziché assumersi le sue responsabilità: se, come chiedono le unions dei professori che hanno indetto una serie di scioperi nello scorso anno scolastico, il governo affrontasse seriamente il problema dei salari, dell'orario di lavoro e delle competenze forse si riuscirebbe a contenere questa frenetica "caccia al supplente" che ormai caratterizza l'autunno inglese.

Inoltre, dare in gestione le scuole cosiddette "fallimentari" (cioè quelle che non raggiungono determinati standard stabiliti dal ministero dell'istruzione) a privati significa affidare a quegli stessi privati il compito di reclutare insegnanti: e quale soluzione migliore se non rivolgersi alle agenzie di lavoro interinale? Dove le reclute sono sicure (nel senso che le liste di disoccupati sono lunghe) e anche economiche.

Quanto poi ai controlli sugli insegnanti è evidente che è molto più difficile effettuarli su persone fornite dalle agenzie del lavoro. Per questo il governo l'anno scorso ha messo in piedi il Criminal Record Bureau. Non ha però fatto i conti con il fatto che il numero di reclute è altissimo e che a questo va aggiunto il numero di "supplenti dei supplenti", nei casi in cui l'aspirante professore venga respinto ai controlli sulla fedina penale o con la famigerata List 99.


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