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Manifesto-"Ritirate i buoni scuola"

"Ritirate i buoni scuola" Sindacati indignati. L'opposizione protesta, ma non troppo SA. M. Il rimborso per le tasse scolastiche c'è, e non si torno a indietro. Per vedere concretizzato il resto ...

04/09/2003
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il manifesto

"Ritirate i buoni scuola"
Sindacati indignati. L'opposizione protesta, ma non troppo
SA. M.
Il rimborso per le tasse scolastiche c'è, e non si torno a indietro. Per vedere concretizzato il resto della riforma scolastica, invece, ci vorranno "molti anni". A specificare che i tempi di attuazione della tanto celebrata riforma saranno a dir poco lunghi è stato lo stesso ministro Letizia Moratti, intervistata da Famiglia cristiana. Quest'anno partiranno solo i corsi di inglese previsti per i primi due anni della scuola primaria, dato che almeno su questo punto, il ministero ha provveduto a formare "insegnanti ad hoc". Intanto continua la polemica sui buoni che copriranno le rette delle scuole elementari, medie e del primo anno delle superiori. Tema su cui la sinistra si spende, ma non troppo. Già ieri a protestare contro il decreto interministeriale firmato sono stati, salvo poche eccezioni, personaggi secondari o i rappresentanti regionali dei partiti. Le uniche parlamentari dei Ds a commentare negativamente l'iniziativa sono state Alba Sasso, Giovanna Grignaffini, Maria Chiara Acciarini e Vittoria Franco. Le ultime due, rappresentanti della commissione scuola, hanno anche annunciato che sulla questione faranno una interrogazione parlamentare al ministro dell'Istruzione.

Pierluigi Castagnetti della Margherita, non nasconde che il provvedimento raccolga una vecchia richiesta del suo partito, ma si dice nient'affatto soddisfatto dalla misura: "E' demagogica. Contiene "solo pochi spiccioli". Gli unici a chiedere esplicitamente il ritiro del provvedimento sono stati Verdi e Rifondazione comunista. "Questo decreto è incostituzionale e rappresenta uno schiaffo per la scuola pubblica e una provocazione per gli insegnanti precari snobbati dal governo", ha detto Alfonso Pecoraro Scanio.

Duri i commenti dei sindacati confederali e dei Cobas. Il segretario della Cgil scuola, Enrico Panini, ha promesso che contro questo provvedimento darà battaglia. A dimostrare quanto poco sia piaciuto il blitz della Moratti è il fatto che anche dalla Cisl, il sindacato più vicino ai cattolici, arrivino reazioni sdegnate. "E' un nonsenso soprattutto perché si procede rapidamente su questo versante, mentre non si pensa minimamente a far uscire dalla precarietà la scuola decidendo una volta per tutte le immissioni in ruolo" ha commentato, tra gli altri, Luigi Bifulco della Cisl scuola della regione Campania.

Esultano invece la maggioranza e tutte le associazioni cattoliche che da sempre chiedevano soldi per le scuole private elementari, medie e superiori. Fra tutti monsignor Cesare Nosiglia, presidente della commissione episcopale per l'educazione cattolica che considera il provvedimento "un passo positivo e incoraggiante verso la piena parità tra scuola statale e non statale". Ma anche Fabio Garagnani di Forza Italia - il deputato che lo scorso anno propose che fosse il governo a controllare il contenuto dei libri di testo - non stava più nella pelle: "Il decreto apre la strada a maggiore equità e più ampia libertà di scelta".

Sull'annosa questione dei conflitti fra gli insegnanti precari e quelli provenienti dalle scuole di specializzazione, infatti, ieri il ministro Moratti è intervenuto, ma solo per ribadire che non ci saranno concorsi per le immissioni in ruolo: "Con i decreti delegati stabiliremo in che percentuale continueremo ad assumere attraverso le modalità attuali e in che misura attraverso le lauree specialistiche".


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