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Manifesto-Riserva di lusso per i presidi

Riserva di lusso per i presidi ANTONIO PEDUZZI Il ministero dell'istruzione ha fatto sapere che è prossima l'emanazione del bando di concorso riservato a posti di dirigente scolastico. "Riservato"...

01/11/2002
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il manifesto

Riserva di lusso per i presidi
ANTONIO PEDUZZI
Il ministero dell'istruzione ha fatto sapere che è prossima l'emanazione del bando di concorso riservato a posti di dirigente scolastico. "Riservato" significa che al concorso possono partecipare unicamente i "triennalisti": cioè i docenti che da almeno tre anni svolgono, per incarico, le funzioni superiori di dirigente scolastico (anticamente: "preside"). Si tratta, vien detto, di un corso-concorso. Il requisito di accesso consiste nell'aver svolto per tre anni le funzioni di dirigente scolastico. I posti messi a concorso da Letizia Moratti sono 1500, pari al numero degli aventi titolo a concorrere. Anzi: secondo calcoli sindacali i concorrenti sarebbero in numero inferiore ai posti da coprire. La scuola italiana ha avuto bisogno di dirigenti facenti funzione come quelli che affronteranno l'imminente concorso perché si è lungamente risparmiata la fatica di concepire, organizzare e tenere un concorso pubblico vero e proprio, per titoli ed esami. Tenendo sui posti di preside dei docenti incaricati ha conseguito risparmi e scansato problemi. Ora, dunque, i poco meno che 1500 concorrenti chiederanno di partecipare al corso-concorso per 1500 posti. Ma non sono concorrenti veri e propri. Sia perché di numero inferiore ai posti disponibili; sia perché l'Anp (associazione nazionale presidi, la lobby di categoria che tutti si ostinano a considerare un sindacato) ha ottenuto dal governo che al termine del corso di formazione (che sarà presumibilmente di 300 ore) all'esame finale, "strutturato su due prove" - scritta e orale - "non sia attribuito carattere eliminatorio". Più esattamente, l'esame finale del corso "sarà oggetto di una valutazione complessiva, con voto unico, espresso in sessantesimi". Al corso di formazione accederanno tutti perché non vi sarà selezione di accesso. Alla fine sarà vietato bocciare. Ancora più esattamente: sarà vietato apporre il voto di insufficiente alla prova scritta, che non avrà carattere preclusivo rispetto a quella orale. L'espressione "non attribuire carattere eliminatorio" usata dall'Anp significa: è garantito dagli accordi che tutti supereranno l'esame.

Non si capisce, dunque, perché quello che sta per essere bandito sia chiamato corso-concorso. Ha infatti i caratteri del corso - ma in esso è irreperibile la forma del concorso. Ancor meno si capisce perché mai la Dirscuola coop a r.l., emanazione dell'Anp, abbia annunciato la "ripresa dei corsi a pagamento di preparazione al concorso". Tradotto per gli sciocchi: i candidati passeranno tutti - ma qualcosa devono pur pagare. Non vi sarà dunque alcuna selezione. E dal momento che il solo requisito di accesso al corso-concorso che sta per essere emanato è quella dell'aver svolto funzioni dirigenziali per tre anni, è sottinteso che ai "concorrenti" non è richiesto il requisito di aver vinto almeno un concorso a cattedra per l'insegnamento. Dunque il ministero sta per promuovere dirigenti dipendenti che non hanno mai vinto un concorso e che nessuno ha mai selezionato: non sono diventati docenti per concorso e diventano dirigenti attraverso un corso-concorso da operetta. E' il management new age, del premio alla fedeltà.


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