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Manifesto-Ricomincio da tre

A Roma l'incontro promosso da "Aprile per la sinistra" Si parla di scuola ma il primo applauso è per la Fiat. Così il secondo e pure il terzo. Ma la vera standing ovation - nel corso dell'inc...

15/10/2002
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il manifesto

A Roma l'incontro promosso da "Aprile per la sinistra"
Si parla di scuola ma il primo applauso è per la Fiat. Così il secondo e pure il terzo. Ma la vera standing ovation - nel corso dell'incontro promosso a Roma dall'associazione Aprile - è per Sergio Cofferati. Durissime ma apprezzate le sue parole: "La sinistra non è stata esente da errori né è stata sempre presente nella difesa delle riforme firmate da Berlinguer e da De Mauro". Una sinistra, insomma, non esente da tentennamenti e da ritardi. Forse è una autocritica o forse è un atto d'accusa: di certo scuola e lavoro hanno ripreso, ieri, a parlarsi. E si sono ritrovati, dopo anni di apparente lontanza denunciare "una politica governativa che mette in discussione l'uguaglianza di opportunità per tutti i cittadini, riduce l'offerta formativa, limita la possibilità delle scuole di intercettare intelligenze e attitudini".

Perché finalmente si può dirlo: la crisi della scuola rispecchia la crisi della fabbrica, il calo di ogni capacità attrattiva del settore pubblico, la mancanza di attenzione verso la qualità. Qualcuno azzarda: la qualità l'hanno traferita nel privato. Macché, taglia corto Cofferati, il livello anche lì è bassissimo.

Sala gremita al Piccolo Eliseo, docenti agguerriti e l'Olimpo dell'intellettualità italiana: da Gianni Vattimo che abdica alla debolezza del pensiero menando fendenti contro governo e ministero a Nicola Tranfaglia che rilancia il ruolo della ricerca come risorsa per il paese; a Clotilde Pontecorvo che è silenziosa in platea ma che parla attraverso il titolo del suo ultimo libro: La scuola deve cambiare.

E a dirlo sono in tanti. Non molla la senatrice Ds Chiara Acciarini che della sedicente riforma Moratti denuncia guasti e storture: dalla consegna della scuola ai privati all'allarme rosso sulla ricerca, decurtata - denuncia - del 10% degli investimenti. E non molla Alba Sasso: "Gli investimenti per istruzione, formazione e ricerca sono investimenti per lo sviluppo". Ergo, non possono essere considerati investimenti di settore. Sasso non lo dice, ma chi ascolta non può non pensare allo "scioperino" di categoria indetto - per il 14 ottobre - da Gilda, Cisl, Uil e Snals. A ognuno il suo piccolo orticello da coltivare ché tanto la scuola - ormai si è capito - non è di tutti. Peccato, perché invece nell'immagine evocata da Alba Sasso tutta la platea si è riconosciuta: "Ogni bambino nasce gemello, quello che è e quello che vorrebbe essere. A scuola dovrebbero venire entrambi".

Ma il governo ha ben altre idee e - come afferma il leader della Cgil scuola Enrico Panini - preferisce spostare il parlamento a San Patrignano: metodi sicuri manco fosse la Montessori, bastone e carota contro il pericolo droga. E intanto a pochi - dentro il governo - sembra interessare la sorte degli alunni portatori di handicap privati dei loro insegnanti. Licenziati, va da sé, per questioni di bilancio.

Che sia il caso - come con grande autorevolezza suggerisce il "maestro di strada" Marco Rossi Doria - di "dargliele e non dirgliele"? A Moratti, s'intende.


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