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Manifesto-Prima ora di scuola: sciopero

Prima ora di scuola: sciopero Il Cnpi boccia la riforma Moratti. Protesta degli insegnanti in Lombardia LUCA FAZIO MILANO Prima ora: sciopero. In Lombardia, il secondo anno scolastico dell'era Mor...

11/09/2002
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il manifesto

Prima ora di scuola: sciopero
Il Cnpi boccia la riforma Moratti. Protesta degli insegnanti in Lombardia
LUCA FAZIO
MILANO
Prima ora: sciopero. In Lombardia, il secondo anno scolastico dell'era Moratti è cominciato così. E proprio ieri il Consiglio nazionale della pubblica istruzione (Cnpi) - all'unanimità - ha invitato il ministro a riformulare il testo della sperimentazione nelle scuole dell'infanzia lamentando incertezza sulle risorse economiche e manifestando perplessità sui criteri di scelta delle scuole in cui avviare i progetti. Una sonora bocciatura. Il Cnpi, a fronte della mancanza di soldi e personale, ha comunque dispensato al ministro alcuni suggerimenti, "qualora non intenda rinviare la sperimentazione al prossimo anno". Che almeno, "sia garantita alle scuole la possibilità di attivare la sperimentazione in maniera flessibile, aperta ed eventualmente anche parziale". Insomma, un decreto da rifare. "A questo punto al ministro - commenta Enrico Panini, segretario nazionale della Cgil scuola - chiediamo di trarre le conseguenze da questo voto e dalle delibere approvate in centinaia di scuole che dichiarano di non riconoscersi nei contenuti culturali che si vorrebbero imporre nella scuola dell'infanzia ed elementare".

In Lombardia, intanto, già ieri molte maestre hanno iniziato la prima lezione fuori dalle scuole per informare i genitori sui tagli imposti dal ministero, tagli che nella regione hanno fatto sparire un migliaio di progetti di sostegno per l'inserimento degli alunni stranieri e contro la dispersione scolastica. Uno sciopero che ha scatenato il solito balletto di cifre, con l'Ufficio regionale scolastico che ha cercato di ridimensionare l'adesione (10,59%) e Cgil, Cisl e Uil che hanno parlato di un'adesione superiore al 50%. Chi bara? Lo scarto, per i sindacati, si spiega col fatto che l'Ufficio regionale ha fatto i conti prendendo come riferimento il numero totale degli addetti e non di quelli in servizio alla prima ora di lezione. Dunque è andata bene, scrivono, e "si conferma l'idea che la vera difesa della scuola pubblica passa attraverso l'offerta di un servizio qualificato che i tagli effettuati rischiano di compromettere pesantemente". Volfango Pirelli, segretario regionale della Cgil scuola, fa notare che "mentre l'anno scorso in Lombardia erano avviati circa 1.200 progetti di sostegno, ne sono rimasti 200". E i genitori cominciano a capire, come quelli dell'istituto di Val Lagarina di Milano che hanno occupato la strada.

Si appella proprio alle famiglie anche il Coordinamento genitori democratici (Cgd), preoccupato per un anno scolastico che si apre all'insegna della confusione e della precarietà. "La riforma si riduce a una sperimentazione per pochi - afferma Angela Nava del Cgd - l'anticipo scolastico non offre garanzie sui contenuti e sulla formazione dei docenti e i tagli degli organici smentiscono l'ottimismo della Moratti". L'invito a genitori e studenti quest'anno non sembra cadere nel vuoto. Ieri la Cgil ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro il ministero per ottenere l'immediata indizione del concorso per i presidi: su 10.800 scuole sono circa 4000 i posti vacanti. Il sindacato Gilda invece ha proclamato uno sciopero "generale" per il 14 ottobre, mentre gli studenti sono già sul piede di guerra.


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