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Manifesto-Maestri e genitori: "Occupiamo la scuola"

ROMA Maestri e genitori: "Occupiamo la scuola" Un intero circolo scolastico si ribella alla riforma Moratti: "Tanta propaganda, poca chiarezza" CINZIA GUBBINI ROMA "Signora Moratti la scuola non...

12/06/2003
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il manifesto

ROMA
Maestri e genitori: "Occupiamo la scuola"
Un intero circolo scolastico si ribella alla riforma Moratti: "Tanta propaganda, poca chiarezza"
CINZIA GUBBINI
ROMA
"Signora Moratti la scuola non deve essere un privilegio per pochi, ma un diritto per tutti". Firmato: "mamme disperate". Ieri pomeriggio, a Roma, le famiglie del primo circolo di Primavalle (materna e elementare) si sono radunate e hanno deciso di occupare la scuola insieme ai maestri. Per ora, si tratta di un'occupazione simbolica: insegnanti e genitori si sono trincerati all'interno fino a sera. Ma a giudicare dallo spirito che si respirava ieri nel cortile del complesso scolastico, che è il principale di uno dei quartieri più popolosi della città, si capisce che la protesta non finirà tanto presto. Mentre al microfono si susseguivano gli interventi contro la riforma scolastica del governo, le "azioni" - concordate lì per lì - piovevano come pioggia fresca: un po' di insegnanti si sono messi a ritagliare cartoline da un pacco di cartoncini per spedirle a viale Trastevere (tra cui, il messaggio delle "mamme disperate"); nel frattempo un gruppo di genitori si armava di volantini e usciva dal cancello per fermare il traffico. L'iniziativa del circolo di Primavalle è la spia di un movimento più generale che si sta scatenando nella scuola italiana. Per digerire la riforma Moratti, cioè per capire quali saranno le conseguenze concrete che si abbatteranno entro un anno sulla scuola pubblica, c'è voluto un po': ma ora le informazioni iniziano a circolare. E il risultato è un unanime no, altro che "riforma discussa con il mondo della scuola". Proprio di questo si discuteva ieri fittamente tra la folla di mamme e papà accorsi all'assemblea: "ma come mai nessuno ci ha spiegato nulla?".

Domenico Montuori, assistente amministrativo della scuola e sindacalista dei Cobas, sciorina al microfono un paio di chicche della riforma: l'abbassamento del monte ore e la conseguente "morte" del tempo pieno, (commenti alla rinfusa: "E così non andiamo più a lavorare...", "Così chi se lo può permettere li manda alla privata..."); il taglio degli organici, l'introduzione del "maestro prevalente", l'offerta di attività solo su richiesta. "Siamo già pieni di fax da parte di privati che offrono servizi, ovviamente a pagamento", spiega

Alla folta assemblea di ieri si è arrivati dopo parecchie assemblee organizzate dai Cobas nella scuola. All'inizio c'era poca gente, poi la partecipazione è cresciuta. Per l'occasione di ieri genitori e insegnanti hanno preparato gli striscioni: "Stile Moratti: meno studio più coatti", "Giù le mani dal tempo pieno", i bambini hanno invece indossato magliette con scritte contro la riforma. Per i genitori che ieri hanno sentito parlare per la prima volta delle "ultime novità" di Viale Trastevere è uno choc: "Ma come è possibile che nessuno ne parla? - chiede una mamma - Io ho anche letto il libretto stampato dal ministero, quello che spiega la riforma. Ma non ci ho capito niente. A me serve che qualcuno faccia "i conti della serva". Quando posso portare mio figlio a scuola e quando lo posso venire a riprendere?". Informazioni essenziali, ma imperscrutabili. La preoccpuazione più immediata, dicono i genitori, è l'azzeramento del tempo pieno: "Si tratta di un'esigenza sociale precisa - spiega Massimo Fattori, presidente del circolo scolastico e, come dice lui, "mobilitato" - oltretutto non è certo un parcheggio ma un laboratorio, un luogo creativo. Questo, chi ha scritto la riforma, neanche lo capisce". Per gli insegnanti, le preoccupazioni sono talmente tante che è persino difficile metterle in fila: il taglio degli organici (dal 25 al 30%), l'aumento degli alunni per classe (1 a 28, ora è 1 a 20), la differenziazione dei ruoli all'interno del corpo docente, l'azzeramento del sostegno scolastico (previsto solo per i ragazzi con handicap "conclamato"). Mentre al circolo di Primavalle le informazioni corrono, i dirigenti scolastici e i docenti delle scuole vicine si affacciano. Si raccolgono indirizzi, ci si mette in rete. I maestri lanciano un'altra proposta: rispedire al mittente l'opuscolo sulla legge che il ministero ha distribuito tra gli insegnanti. "Sarebbe meglio risparmiare i soldi e non tagliare i posti di lavoro", dicono. Quanto ci metterà Moratti per capire che la scuola non vuole questa riforma?


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