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Manifesto-La scuola dove vai è davvero sicura?

La scuola dove vai è davvero sicura? In Italia è insicura una scuola su due. I fondi per ripararle? Un terzo di quelli per le squadre di calcio. Inchiesta dei sindacati in un convegno a Larino GI...

22/10/2003
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il manifesto

La scuola dove vai è davvero sicura?
In Italia è insicura una scuola su due. I fondi per ripararle? Un terzo di quelli per le squadre di calcio. Inchiesta dei sindacati in un convegno a Larino
GIOVANNI DI TOTA
LARINO (Campobasso)
"Quella mattina ci salvammo perché qualche minuto prima avevamo letto come comportarci nel caso di un terremoto". E' la testimonianza di Clementina Simone, una delle maestre della Jovine, un anno dopo la tragedia di San Giuliano di Puglia. L'insegnante, che mise in salvo i bambini ordinandogli di ripararsi sotto i banchi, lo ha ricordato a margine del convegno che Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato a Larino, uno dei comuni colpiti dal terremoto che il 31 ottobre ha sconvolto la provincia di Campobasso. "Una coincidenza fortunata - ha aggiunto Clementina Simone - la presenza di quel manifesto della protezione civile esposto nella scuola, che illustrava cosa fare durante una scossa". Quella mattina, persero la vita 27 bambini e una maestra. "Non siamo stati capaci di difendere i nostri figli", dichiarò, proprio a Larino, Carlo Azeglio Ciampi nell'immediatezza del disastro. Da quel momento in poi, l'Italia si è trovata di fronte ad una realtà sconcertante: gli edifici scolastici non sono sicuri. Dopo San Giuliano, crolli si sono ripetuti a Roma, in Sardegna, in Lombardia.

Nel corso di quest'anno, Cgil, Cisl e Uil hanno scattato una foto dell'attuale panorama dell'edilizia scolastica della penisola. Ne viene fuori un quadro poco rassicurante.

Entro il 31 dicembre del 2004, dovrebbero essere messi a norma tutti gli edifici scolastici. Secondo i sindacati, però, le risposte del governo sono del tutto inadeguate, i fondi insufficienti. E' stato più che esplicito Enrico Panini, segretario di Cgil scuola: "Quella italiana - ha affermato ieri a Larino - è una vera e propria emergenza sicurezza. Ci sono edifici dai quali è meglio scappare che entrarci per fare lezione".

Una scuola su due non ha l'agibilità statica, nel 60 per cento dei casi manca l'idoneità sanitaria, una scuola su tre non ha ancora eliminato le barriere architettoniche e nel 90 per cento degli istituti scolastici, per i portatori di handicap, muoversi è un'impresa. "Tutti sotto i banchi", urlò la maestra della Jovine, la mattina del 31 ottobre. Ma il 30 per cento degli studenti italiani non ha mai sostenuto una prova di evacuazione. Non solo la staticità degli edifici, è stato detto a Larino, ma anche problemi di inquinamento: "A Velletri - ha riferito Panini - davanti ad una scuola c'è un cartello che avvisa: pericolo di amianto".

I cartelli che secondo il sindacato andrebbero messi sono invece altri. Davanti ad ogni scuola, è l'indicazione di Cgil, Cisl e Uil, in una sorta di operazione trasparenza andrebbe scritto quello di cui c'è bisogno. Opere che, stando alla legge, dovrebbero essere completate entro il 2004. Ma alla denuncia di immobilismo il governo si difende: "Abbiamo stanziato molti più fondi rispetto ai governi precedenti", ha detto a Larino il sottosegretario all'istruzione Stefano Caldoro. Ancora troppo poco secondo i sindacati di categoria, nonostante i tragici fatti del Molise e tutti gli altri episodi che si sono ripetuti. La piattaforma unitaria che Cgil, Cisl e Uil hanno voluto presentare proprio in Molise prevede che il governo si impegni a predisporre un piano pluriennale di investimento per l'edilizia scolastica, la manutenzione degli immobili, per disegnare una mappa del rischio e applicare alle scuole le norme sulla sicurezza.

Da poche settimane l'anno scolastico è cominciato con i soliti problemi e le incertezze di sempre. Sono oltre quarantamila gli edifici scolastici che saranno frequentati da circa dieci milioni di persone, tra alunni e personale. E al suono della campanella, ognuno vedrà la propria scuola nella solita veste: pavimenti sconnessi, mura scalcinate e ammuffite, palestre, aule e bagni inagibili, fili elettrici scoperti. "Moratti e il governo meritano zero in sicurezza - ha affermato Panini - ed è paradossale e drammatico che non ci siano risorse. Nella prossima finanziaria il governo Berlusconi ha stanziato dieci milioni di euro per la sicurezza nelle scuole. E' appena un terzo dei soldi che il governo verserà nelle casse delle società di calcio, per ripianarne i debiti".


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