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Manifesto-La Cgil fa rotta su Napoli

La Cgil fa rotta su Napoli Contro la finanziaria, la devolution e le scelte politico-economiche del governo, il sindacato rilancia il ruolo del Mezzogiorno. Alla conferenza napoletana interverrà...

28/11/2002
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il manifesto

La Cgil fa rotta su Napoli
Contro la finanziaria, la devolution e le scelte politico-economiche del governo, il sindacato rilancia il ruolo del Mezzogiorno. Alla conferenza napoletana interverrà una delegazione dei no global. Previsti 100.000 arrivi per la manifestazione di sabato
FRANCESCA PILLA
"Vi ringrazio di essere qui in questi giorni di impegni, del nostro e del vostro lavoro". Così il segretario della Cgil ha salutato i giornalisti durante la conferenza stampa per presentare le iniziative contro la finanziaria, in programma a Napoli venerdì e sabato prossimi. E già da queste prime parole è lampante che l'inasprirsi del conflitto sociale, la crisi della Fiat, la devolution, la condizione economica del paese, le battaglie per tutelare i diritti dei lavoratori, quelle del movimento no global, insomma la frenesia dei tanti appuntamenti, nonché il delicato momento politico, pesano sulle spalle di Guglielmo Epifani. In un intervento conciso, ma intenso il segretario, dalla sede centrale della Cgil, ha puntato sulla necessità di partire dal Mezzogiorno per poter abbracciare tutte le questioni che stanno attraversando l'Italia. E nell'illustrare gli interventi previsti durante la conferenza nazionale per "Il mezzogiorno e lo sviluppo", di venerdì - dove, al Teatro Mediterraneo della Mostra d'Oltremare partenopea, sono attesi circa 1000 quadri e delegati sindacali - i motivi dell'iniziativa sono venuti tutti a galla.

"Il Mezzogiorno pagherà maggiormente le scelte politiche e economiche sbagliate del governo", ha detto Epifani. Riferendosi in primo luogo alla crisi della Fiat che nell'indotto e nel Sud crea condizioni drammatiche. "Nessuno stabilimento deve chiudere" ha ribadito il segretario - in particolar modo Termini Imerese - e per questo la Cgil si impegnerà con "proposte compiute ad arrestare il declino". L'altro tema caldo dell'incontro napoletano sarà sicuramente incentrato sulla devolution, perché se "è dannosa per il paese, al Sud avrà effetti devastanti". Si discuterà, quindi, - anche insieme al sindaco di Napoli Iervolino e al presidente della Campania Bassolino - sulla capacità del sindacato di contrastare la legge Bossi: "Una necessità - rincara la dose Paolo Nerozzi, segretario confederale - visto che intende trasferire tutte le risorse dal Sud al Nord". Un pericolo reale che mira a spaccare "la coesione del paese", e contro cui la Cgil è pronta a appoggiare un eventuale referendum abrogativo, dopo che la legge di revisione costituzionale avrà terminato il suo iter parlamentare.

Tutte preoccupazioni queste che, dicono in Corso Italia, sono condivise anche dalla Cisl e dalla Uil, peraltro, chiamate a partecipare ai lavori dell'incontro campano. Ma se accetteranno o meno l'invito è ancora tutto da vedere. Di sicuro lo accoglierà il movimento. Per la prima volta un rappresentante della rete no global di Napoli interverrà ufficialmente in un'assemblea di "addetti ai lavori Cgil", per presentare l'esperienza del movimento meridionale, fortemente radicato nelle problematiche territoriali. Con loro ci sarà anche Eva Catizone, la sindaca di Cosenza, che tanto si è spesa nei giorni scorsi - dopo gli arresti dei 20 attivisti decisi dalla procura locale - per difendere le idee e le iniziative dei disobbedienti del Sud. "Anche se - precisa Epifani - la Cgil l'aveva invitata già prima. Ma a ogni modo - continua - il dialogo con il social forum è aperto. E questa è una conferma, dopo Firenze e dopo gli arresti, dove abbiamo già preso posizione". Sabato, infatti, il movimento scenderà in piazza al fianco del sindacato durante la manifestazione nel centro storico napoletano. La Cgil attende circa 100.000 arrivi da tutto il mezzogiorno, ma molti pullman partiranno anche dal Nord del paese. Il corteo si incontrerà alle 9.30 a piazza S. Francesco e, attraversando le vie principali, farà capolinea a piazza del Plebiscito. "Esattamente cinquanta anni fa - ha ricordato Epifani - proprio a Napoli, Giuseppe Di Vittorio proponeva la bozza dello statuto dei lavoratori, approvato, in seguito, negli anni `70". Il che non fa che aumentare la carica simbolica di questa manifestazione.

La due giorni napoletana sarà comunque solo il punto di partenza di numerose iniziative. A dicembre la discussione sulla ricostruzione post-terremoto porterà il sindacato a Campobasso - dove le regioni che hanno subito gravi danni, come il Friuli, l'Umbria e la stessa Campania, interverranno con il loro vissuto affinché in Molise non si ripetano gli "sprechi" della fase ricostruttiva. All'inizio del 2003 invece l'attenzione si sposterà a Milano per una nuova e grande manifestazione a sostegno dei diritti e delle tutele dei lavoratori.


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