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Manifesto-L'Italia rimessa in croce

L'Italia rimessa in croce Moratti annuncia il crocefisso in tutte le aule. E la Lega lo vuole ovunque C. ROS. ROMA Perché fermarsi alle scuole? Se nelle aule il crocefisso "è doveroso", come cer...

19/09/2002
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il manifesto

L'Italia rimessa in croce
Moratti annuncia il crocefisso in tutte le aule. E la Lega lo vuole ovunque
C. ROS.
ROMA
Perché fermarsi alle scuole? Se nelle aule il crocefisso "è doveroso", come certifica la ministro Letizia Moratti annunciando specifica normativa in materia, tanto vale estendere il sacro simbolo della cristianità a tutti i luoghi pubblici, dal parlamento alle aule di giustizia, come invoca la Lega. Proprio gli iconoclasti leghisti, ieri nemici giurati dei vescovi che lucrano dando rifugio agli immigrati, oggi feticisti del cristianesimo, dopo che l'Unione dei mussulmani ha chiesto che il simbolo della religione cristiana sia rimosso dai luoghi pubblici in segno di rispetto delle altre religioni. Tutta colpa del cavillare sulle leggi e sulla Costituzione. Perché il nuovo Concordato del 1984 e gli atti conseguenti, attraverso cui è stata pensionata la religione di stato, non contemplano la materia del crocefisso nei luoghi pubblici. E il Consiglio di stato ha affermato nel 1988 che resta vigente la normativa in materia, ovvero quella del 1924 e 1928 che prevedeva l'esposizione del simbolo cristiano. Per il Consiglio di stato, infatti, il crocifisso è da considerare "un valore universale, indipendentemente dalle specifiche confessioni religiose".

C'è chi potrebbe legittimamente obiettare, visto il fiorir di fondamentalismi. Invece la ministro Moratti proprio ieri ha annunciato che tra pochi mesi sarà pronta una normativa in basse alla quale il crocefisso sarà esposto in tutte le aule. "Rappresenta un simbolo della civiltà cristiana, della sua radice storica e del suo valore universale", afferma Moratti in perfetto stile da crociata dicendosi "personalmente e profondamente convinta che le considerazioni del Consiglio di stato sono del tutto condivisibili" e ricordando che "l'esposizione del crocefisso nelle aule scolastiche è quindi da considerare tuttora prevista dalla normativa vigente".

Passo successivo del ritorno alla religione di stato, la proposta di legge della Lega - sottoscritta da una settantina di parlamentari, fra i quali anche alcuni deputati dell'opposizione - che prevede il crocefisso dappertutto e sanzioni a go go. "Chiunque rimuove in odio ad esso l'emblema della Croce o del Crocifisso dal pubblico ufficio nel quale sia esposto o lo vilipende - dice la norma - è punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda da 500 a 1.000 euro". Della serie: "Basta all'intolleranza!", come motiva la legge il leghista Federico Bricolo.

Sarà, ma vallo a spiegare a chi è stato perseguitato per millenni fino alle camere a gas perché incolpato proprio di aver crocefisso Cristo... "Avvertiamo il pericolo che questo provvedimento -dice il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane Amos Luzzato - possa aprire la strada ad uno scontro di civiltà che può rapidamente degenerare in forme di intolleranza quanto meno culturale e sociale". Perché si possono usare le bombe a grappolo per togliere i burqa - ma senza riuscirci - e si può togliere un crocefisso per lasciare una persona, un bambino, libero di sceglierlo. E non è questione di laicismo, è la millenaria differenza tra chiesa e stato, tra dogma e libertà.


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