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Manifesto: Il ministro ci prova ma per la Cgil «il 14 è sciopero»

Per bruciare i tempi e assopire la protesta, il governo ce la sta mettendo proprio tutta.

12/11/2008
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il manifesto

Eleonora Martini
ROMA
Ci ha provato ma non ci è riuscita, almeno non del tutto. La ministra dell'Istruzione Mariastella Gelmini ci ha messo anche un po' di buona volontà, glielo riconoscono tutti. Ha minacciato, perfino. Addirittura di interrompere «il processo di disponibilità dimostrato». Ma alla fine, dopo quattro ore di discussione a porte serrate con tutti i sindacati del settore università e ricerca, non è riuscita ad ottenere quello che voleva. Una parte delle rappresentanze ha abbandonato il tavolo e la riunione è proseguita, solo per alcuni, con i "tecnici" del ministero. Lo sciopero generale e la manifestazione del 14 novembre sono stati confermati dalla Flc-Cgil, mentre Cisl e Uil hanno preferito prendere tempo e rifletterci ancora un po'. Come fecero già per la scuola, lasceranno porte aperte al governo fino all'ultimo minuto: ne riparleranno perfino giovedì col ministro Brunetta. Per la Flc Cgil, invece, le proposte di Gelmini «sono del tutto insufficienti - come spiega il segretario generale Mimmo Pantaleo - pur apprezzando alcune dichiarazioni di buona volontà del ministro ad affrontare alcune criticità relative al problema del precariato e dei contratti, complessivamente vengono riconfermati i tagli previsti dalla legge 133 e l'impianto del decreto Brunetta». «Per noi - ha aggiunto il suo collega Marco Broccati, anche lui presente all'incontro - la prima richiesta è quella di abrogare l'articolo 16 e l'articolo 66 della legge 133. Altrimenti non c'è nulla su cui discutere».
Alla ministra che li aveva convocati addirittura cercando di separare le rappresentanze sindacali universitarie da quelle dei ricercatori (ma poi si è arresa ad un unico incontro), i sindacati hanno chiesto di controfirmare un documento che impegni il governo soprattutto a trovare risorse per i rinnovi contrattuali e per le assunzioni dei precari, almeno quelle previste nelle finanziarie 2007 e 2008. Ma mentre la Cgil puntava anche ad una revisione totale dell'impianto generale della legge 133, probabilmente Cisl e Uil potranno accontentarsi di molto meno. Chiedono comunque un «utilizzo pieno delle risorse e l'allargamento del turn-over a tutto il personale», come spiega Alberto Civica, segretario Uil. Ma Gelmini ha chiesto ai partecipanti «di rinviare lo sciopero di venerdì, programmato prima che il governo approvasse le Linee guida e il Decreto, e di continuare un proficuo lavoro di approfondimento dei problemi». Intanto oggi arriva nelle commissioni Istruzione e Affari costituzionali del Senato il testo del Dl approvato dai ministri il 6 novembre, e inizia così il suo iter parlamentare di conversione in legge. Per bruciare i tempi e assopire la protesta, il governo ce la sta mettendo proprio tutta.


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