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Manifesto-Chiedetevi cosa potete fare per fermate la guerra

Chiedetevi cosa potete fare per fermate la guerra FLAVIO LOTTI* L'ultimatum pronunciato dal presidente degli Stati uniti, George Bush, conferma il grande isolamento internazionale in cui sono preci...

20/03/2003
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il manifesto

Chiedetevi cosa potete fare per fermate la guerra
FLAVIO LOTTI*
L'ultimatum pronunciato dal presidente degli Stati uniti, George Bush, conferma il grande isolamento internazionale in cui sono precipitati i signori della guerra. La guerra angloamericana contro l'Iraq non ha ottenuto l'autorizzazione dell'Onu, non ha il sostegno della maggioranza del popolo americano e incontra l'opposizione di quasi tutto il mondo. Un fatto estremamente importante che purtroppo non basterà a salvare centinaia di migliaia di vite umane ma che rende ancora più evidente la gravità della decisione del governo degli Stati uniti e dei suoi alleati. La guerra contro l'Iraq non c'entra nulla con la giusta lotta al terrorismo o con la distruzione delle armi di distruzioni di massa. Il regime di Saddam Hussein va combattuto come vanno combattuti tutti i sistemi dittatoriali e antidemocratici. I loro popoli vanno sostenuti perché, con l'aiuto della comunità internazionale, possano conquistare i propri legittimi diritti di giustizia e libertà.

La guerra contro l'Iraq deve essere considerata per quello che è: una chiara violazione della legalità internazionale. Dunque un atto illegale, illegittimo, vietato dalla Carta delle Nazioni unite e dal diritto internazionale, un crimine contro l'umanità. Tutti i responsabili di "crimini contro l'umanità" e di grandi violazioni dei diritti umani devono essere perseguiti dalla coscienza dell'umanità e dalla giustizia penale internazionale che da oggi dispone del Tribunale penale internazionale. Oggi, ciascuno ha la possibilità di scegliere: sostenere supinamente questi "atti criminali", questo "omicidio in grande" che sta per travolgere l'Iraq e farsi complice degli assassini oppure innalzare la propria voce di condanna e mettere la propria vita al servizio della pace.

Ognuno si assuma le proprie responsabilità. A cominciare da coloro che hanno assunto la responsabilità di guidare il nostro paese. Un chiaro e forte "no alla guerra" dell'Italia avrebbe potuto impedire questa tragedia. Ma il governo ha venduto la sua anima e il nostro paese al demonio. Ognuno si assuma le proprie responsabilità. Non chiediamo agli altri cosa hanno fatto: domandiamoci cosa abbiamo fatto noi per evitare che tutto questo potesse accadere. Solo il risveglio e la ribellione delle coscienze potrà contrastare il male profondo che sta dilagando nel mondo. In queste ore cariche di angoscia e di terrore ci stringiamo attorno alle vittime della follia: non siamo riusciti a salvarvi. Non ci resta che sederci al vostro fianco, in attesa che il risveglio della coscienza dell'umanità metta fine alle vostre immani sofferenze. Non vi lasceremo soli.

Da domani riprenderemo il nostro impegno per ripristinare il diritto e la legalità internazionale, per rafforzare e rilanciare l'Organizzazione delle nazioni unite, quale centro della governabilità mondiale e per costruire un'Europa determinata a farsi strumento di pace e di giustizia nel mondo.

*Coordinatore nazionaledella Tavola della pace


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