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Manifesto-CGIL-NON VOLTIAMO PAGINA

CGIL "Non voltiamo pagina" La segreteria risponde alle attese di `nuovo corso' Comanda "il merito", anche nei rapporti con Cisl e Uil Patto per l'Italia, deleghe, Finanziaria. La Cgil risponde a...

22/10/2002
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il manifesto

CGIL
"Non voltiamo pagina"
La segreteria risponde alle attese di `nuovo corso' Comanda "il merito", anche nei rapporti con Cisl e Uil
Patto per l'Italia, deleghe, Finanziaria. La Cgil risponde a Maroni, e all'Ulivo. Con Cisl e Uil "verifica di merito". Domani l'assemblea dei parlamentari del centrosinistra. Verdi, Pdci e sinistra Ds: no al partito unico
CARLA CASALINI
Occhi puntati sulla Cgil per intravedere i primi segni del `nuovo corso' tanto atteso dopo la partenza di Cofferati e l'ultima puntata della `sua' politica, lo sciopero generale. Da destra a sinistra si incrociano gli auspici, si pronunciano dirigenti della Confindustria, e alcuni ministri berlusconiani insistono sul nuovo scenario promettendo a padroni insoddisfatti e sindacati un ritorno alla "concertazione": obiettivo, stringersi tutti insieme, in una sorta di unità nazionale, al capezzale dell'impresa Italia. L'invito è rivolto anche alle "forze politiche", pur se Fini già si preoccupa di possibili maggioranze "variabili" nel voto sulla finanziaria, mentre conferma una defaillance del governo, "mesi di black out" nel confronto con le "parti sociali". Il ministro del welfare Maroni coglie l'occasione per rincarare l'avance alla `nuova' Cgil: "con i sindacati abbiamo sempre dialogato, è stata la Cgil che ha deciso di interrompere...", ma adesso "mi auguro che, come sta avvenendo ad esempio per la Fiat, il dialogo con la Cgil possa ripartire dopo questo rito dello sciopero generale". Alle fervide attese la Cgil risponde con un documento: "lì, per chi vuol leggere, si dice con chiarezza che non voltiamo pagina", commentano alcuni segretari.

Il testo si apre con con la felicitazione per lo sciopero e la partecipazione "massiccia" alle manifestazioni: la riuscita, grazie all'azione dei lavoratori ma anche di "studenti, disoccupati, cittadini", conferma un consenso cui la Cgil garantisce "l'impegno a proseguire la battaglia con coerenza e pervicacia". Poi la segreteria nazionale "ribadisce i cardini dell'impegno". Il primo punto è sulla "centralità del lavoro, la sua qualità, i suoi diritti". Con la denuncia del "Patto per l'Italia che li ha negati": con "lo stravolgimento dell'art.18", e la connessa "delega sul lavoro in discussione in parlamento".

Poi i contratti, che nella lotta alla precarizzazione e nella salvaguardia "reale" del potere d'acquisto delle retribuzioni contrastano concretamente le pretese delle politiche berlusconiane, della finanziaria, che "annienta le potenzialità di sviluppo del sud", e tenta di "ridurre e dequalificare l'offerta pubblica di servizi". Naturalmente la Fiat, la crisi "occupazionale", l'assenza di politiche industriali, innovazione, ricerca. E invece, nella finanziaria, scelte inaccettabili sulle entrate, i "condoni e concordati": per cui va ritirata "la delega fiscale". "Va ritirata la delega previdenziale". Su questi punti, conclude la segreteria, "la Cgil continuerà a sviluppare la propria iniziativa costruendo un programma articolato": primo appuntamento la riunione dei segretari generali lunedì 28.

Detto tutto questo, sarà "nel merito" di questo "programma" che "verificherà le possibilità di convergenza con Cisl e Uil". A partire dalle "emergenze", politiche industriali e Mezzogiorno, "proporrà a Cisl e uil iniziative specifiche di mobilitazione e lotta, tese a contrastare le scelte del governo". Sul Sud insistono anche i leader di Cisl e Uil Savino Pezzotta e Luigi Angeletti: bene, dicono i segretari Cgil, Paolo Nerozzi aveva concordato con Cisl e Uil una piattaforma sul Mezzogiorno, "prima del Patto per l'Italia", di lì si può riprendere, sottolinea Gian Paolo Patta. Ieri a Napoli all'assemblea dei quadri Uil Angeletti ha detto sì, prove concrete di iniziative comuni sono ben possibili, per esempio "sul Mezzogiorno, rivendicando i contenuti del Patto per l'Italia". reagiscono in corso italia: "Al Sud una lotta per il Patto per l'Italia? Se è così si sappia che la Cgil farà per il Mezzogiorno una propria iniziativa".

Il documento della segreteria Cgil si conclude sulla democrazia: "improrogabile l'avvio con Cisl e Uil di un confronto di merito sulle regole della rappresentanza e sulla verifica del consenso dei lavoratori su piattaforma e accordi". E' il punto che divide le piattaforme metalmeccaniche, "oltre le questioni di merito". Oggi il documento della Fiom, anticipa dalla segreteria Tino Magni, ribadirà questo punto discriminante: la "decisione di ultima istanza dei lavoratori" sugli accordi, oltre che sulle piattaforme iniziali, "che è anche il punto più alto per evitare accordi separati decisi dai sindacati". Si sa che nell'Ulivo, se è passato lo sciopero Cgil, non si intende lasciar "passare" la piattaforma separata della Fiom. All'Ulivo, il segretario della Cgil Epifani lancia un ammonimento: "Basta con gli appelli, gli strattoni di giacca alla Cgil: ciascuno si misuri sul merito"


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