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Licei che non hanno perso ore e istituti ancora senza docenti. Con il Covid cresciute le disparità

Mentre si parla di prolungare l'anno scolastico in estate, davvero sono state perse tante ore? E, soprattutto, le hanno perse tutti gli istituti o solo alcuni?

08/12/2020
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Il Messaggero

Mentre si parla di prolungare l'anno scolastico in estate, davvero sono state perse tante ore? E, soprattutto, le hanno perse tutti gli istituti o solo alcuni? La verità è che il Covid ha solo aggravato le disparità fra scuola e scuola, e dopo tre mesi dalla prima campanella, ci sono ancora istituti senza tutti i docenti in cattedra. 
Accade a Roma, ad esempio, dove sembra diventata un'impresa davvero complicata riuscire a trovare un supplente disponibile. Le cattedre restano scoperte e gli orari inevitabilmente vengono ridotti, facendo saltare il tempo pieno. Il problema della mancanza di supplenti non pesa invece sulle scuole superiori che, con questa fase di didattica a distanza, si sono viste garantire le lezioni da remoto e, nel frattempo, hanno avuto il tempo di cercare i docenti necessari. 
PRECARI E RINUNCELe lezioni online quindi vanno avanti, ma la priorità è tornare in presenza. E garantire la didattica in classe a tutti, da qui la necessità di recuperare le lezioni perse. 
Quest'anno uno dei maggiori problemi con cui dover fare i conti è la mancanza di supplenti: gli istituti stanno trovando infatti grandi difficoltà a convocare i precari e sono ancora troppe le rinunce forse proprio per la paura di doversi spostare in altri Comuni, lontani da casa. A Roma infatti ci sono ancora diverse scuole elementari che non riescono a garantire il tempo pieno alle famiglie: l'orario, dopo quasi tre mesi dalla prima campanella, è ancora quello ridotto. Che cosa significa? Nella maggior parte dei casi, le scuole in difficoltà tagliano le ultime due ore facendo uscire i bambini alle 14,30 e non alle 16,30. Due ore in meno al giorno, vale a dire dieci in meno a settimana: per 13 settimane, significa aver perso 130 ore in tutto di lezione. Questo dato, tradotto in giorni di scuola, equivale a circa 16 giorni da 8 ore di lezione. Praticamente tre settimane in meno fino ad oggi.
«Non sono poche spiega Valeria Sentili, preside dell'istituto comprensivo Francesca Morvillo di Tor Bella Monaca solo dalla settimana scorsa sono riuscita ad aggiungere un'ora in più per due giorni a settimana. Sono in grande difficoltà con le supplenze, in questo modo si perdono parecchie ore di lezione. La scuola è in prima linea per trovare soluzioni: ora mi sto affidando al passaparola tra i docenti per trovare supplenti disponibili tramite le messe a disposizione». Non solo, la preside Sentili per poter accogliere gli alunni per l'intera giornata garantendo il tempo pieno a tutte le famiglie, sta cercando personalmente i supplenti da portare in aula facendo fronte ad un problema che sta mettendo in crisi la didattica di tanti istituti: «Con le graduatorie i supplenti non si trovano continua la dirigente e così mi sono rivolta all'università di Roma Tre a cui ho chiesto di poter contattare i neolaureati: la prossima sessione di laurea è vicina, dall'11 al 18 dicembre, e confido di trovare così nuovi docenti per portare l'orario al tempo pieno». 
L'esperienza della Morvillo è comune a tante scuole elementari e medie capitoline: nelle prime settimane il problema riguardava la mancanza dei banchi singoli e così le ore di lezione erano poche, anche due o tre al giorno, per organizzare turni tra le classi. Per qualche settimana quindi si è andato avanti così, come ad esempio all'istituto comprensivo Renato Fucini con le classi di scuola media che si alternavano per tre ore al giorno, un giorno la mattina e un giorno il pomeriggio. Tutto dipendeva dai banchi visto che nello stesso istituto comprensivo, ma alle elementari, le lezioni sono partite con il tempo pieno dopo pochi giorni dalla prima campanella perché gli arredi erano arrivati in tempo. Quindi con il passare delle settimane, una volta arrivati i banchi, è stato necessario fare i conti con le cattedre scoperte, con le quali il tempo pieno è impossibile da raggiungere: accade al Villaggio Prenestino, all'istituto comprensivo Poseidone, ad esempio, e all'istituto comprensivo Perlasca. «Mai accaduto prima assicura un'insegnante di italiano fino allo scorso anno l'orario provvisorio durava una o due settimane al massimo. Ma adesso siamo arrivati a Natale e siamo ancora senza docenti». Un discorso diverso riguarda invece le scuole superiori che, dopo le prime settimane di lezioni divise tra didattica in presenza e didattica a distanza, hanno chiuso del tutto spostando le lezioni online: al liceo Mamiani di viale delle Milizie la didattica digitale è andata avanti senza problemi. Però mancano all'appello i banchi: dei 350 richiesti ne sono arrivati solo 150. Per riaprire in sicurezza sarà necessario a gennaio averli tutti. 
Esperienza positiva anche al liceo Tasso, di via Sicilia, dove le ore di lezioni online vanno avanti proprio come se si stesse in classe. Lo stesso vale per le scuole in periferia: il liceo scientifico Nomentano ad esempio garantisce l'orario completo, con 6 ore al giorno, avendo comunque ridotto le ore di qualche minuto per consentire agli alunni di togliere gli occhi dallo schermo.
L.Lo.


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