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Libertà-Scuola, precari sul piede di guerra

Italia Un migliaio di insegnanti fuori ruolo manifestano davanti a Montecitorio: no ai privilegi per i 'sissini' Scuola, precari sul piede di guerra "Silenzio assordante del Governo sulle nomin...

27/08/2003
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Libertà

Italia
Un migliaio di insegnanti fuori ruolo manifestano davanti a Montecitorio: no ai privilegi per i 'sissini'
Scuola, precari sul piede di guerra
"Silenzio assordante del Governo sulle nomine"


ROMA "Il mutuo con quali soldi lo pago se un anno lavoro e l'altro chissà?". "Sono 10 anni che insegno e mi passano avanti dei novellini". Gli insegnanti fuori ruolo sono tornati in piazza a gridare la loro rabbia di "calpestati": perchè è così che si sentono i 194mila precari storici (tra docenti e non docenti) della scuola. Si sono dati appuntamento ieri mattina davanti a Montecitorio per una protesta-bis dopo quella del 30 luglio. Un migliaio di insegnanti provenienti da tutta Italia, si sono ritrovati a pochi giorni dall'avvio del nuovo anno scolastico, per reclamare "l'equiparazione di tutte le abilitazioni, norme di transizione che ristabiliscano da subito l'equilibrio sconvolto e immediate immissioni in ruolo da graduatorie riformulate". Abilitati all'insegnamento con i tradizionali concorsi ordinari, con alle spalle anni di esperienza in cattedra, i precari hanno il dente avvelenato con la decisione del ministero dell'Istruzione di dare esecuzione il 23 luglio alle sentenze del Tar del Lazio sottraendo i 18 punti che erano stati loro assegnati per compensare i privilegi concessi ai cosidetti "sissini", precari come loro ma abilitati all'insegnamento dai corsi delle scuole di specializzazione (Ssis). Chi ha frequentato queste scuole istituite nel 1999 (corsi biennali a pagamento) è stato premiato con 30 punti pari a 2 anni e mezzo di supplenza e in alcuni casi ha scavalcato in graduatoria i colleghi con più anzianità. Dopo la manifestazione i precari hanno atteso inutilmente che le porte del Parlamento e del ministero si aprissero per un incontro. Stanchi ed esasperati, hanno annunciato che da oggi presidieranno piazza Montecitorio. Organizzata dal Movimento interregionale insegnanti precari (Miip) e dal Comitati insegnanti precari (Cip), alla protesta hanno aderito la Cgil, lo Snals e la Cisl. Lo Snals annuncia nuove azioni di lotta con l'inizio dell'anno scolastico e chiede al Governo immediati provvedimenti di legge per regolamentare le assunzioni e per lo sblocco delle immissioni in ruolo: ci sarebbero 90mila posti vuoti disponibili. Prima della pausa estiva il ministro dei rapporti col Parlamento Carlo Giovanardi aveva annunciato un disegno legge per il riordino del reclutamento dei docenti e la Uil chiede un confronto sul provvedimento legislativo. Il segretario generale della Cgil scuola Enrico Panini denuncia invece "il silenzio assordante del Governo sulle nomine. Prima si è prodotto il caos, cambiando sei volte le graduatorie in due anni, e poi si sono bloccate le nomine in ruolo". Sul fronte politico dall'opposizione si è levata una sola richiesta: il ministro Moratti venga in Parlamento a spiegare come intende risolvere la situazione. Il capogruppo Ds Luciano Violante ha inviato una lettera al presidente della commissione Cultura della Camera, Ferdinando Adornato, per sollecitare un confronto della commissione con il ministro "perchè renda note le linee di azione del Governo dirette a garantire un ordinato avvio dell'anno scolastico, rassicurare le famiglie e riportare ordine e garanzie nel settore". Enzo Carra, responsabile Cultura e Istruzione della Margherita, invita i ministri Moratti e Tremonti a riferire in Parlamento. All'appello di Violante si uniscono anche il capogruppo della Margherita alla Camera, Andrea Colasio, e Titti De Simone, capogruppo di Rifondazione Comunista. Solidarietà ai manifestanti anche dal deputato dei Verdi Paolo Cento: "L'apertura dell'anno scolastico è a rischio caos". r. i.


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