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Libertà-Scuola, posti coperti ma da precari

Piacenza Oggi il ritorno sui banchi per 25mila ragazzi. I problemi della realtà piacentina secondo Cigl e Cisl Scuola, posti coperti ma da precari "A rischio la continuità del Piano dell'offe...

16/09/2002
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Libertà

Piacenza
Oggi il ritorno sui banchi per 25mila ragazzi. I problemi della realtà piacentina secondo Cigl e Cisl
Scuola, posti coperti ma da precari
"A rischio la continuità del Piano dell'offerta formativa"


"Sono nella scuola da 25 anni - prosegue la Morsia - e non mi era mai capitato di non assistere, almeno, alla sostituzione dei pensionati. Ecco perché si è potuto procedere senza problemi alla nomina dei supplenti: un'operazione veloce ma che noi, come sindacati, giudichiamo pericolosa perché precarizza la scuola". E questo, spiegano le due sindacaliste, vuol dire "danneggiare chi ha superato concorsi, rendere precaria la stessa formazione della scuola pubblica perché i continui cambiamenti di docenti non assicurano la continuità del Piano dell'offerta formativa". Quali sono, al momento i problemi della scuola piacentina? Il primo: "Il numero insufficiente di insegnanti di sostegno". Un problema enorme per chi ha ragazzi disabili ("Ci sono genitori con i figli che quest'anno frequentano la quinta elementare, che lamentano di non aver mai avuto la stessa insegnante di sostegno per più di due anni consecutivi") ma anche per chi si trova con classi affollate di ragazzi stranieri che non conoscono la lingua italiana. A proposito di lingue straniere: "Il secondo problema: come si fa a pensare a sperimentare l'insegnamento dell'inglese in prima elementare quando nella nostra provincia ci sono realtà dove l'insegnamento della seconda lingua non è garantito dalla terza elementare?". E che dire del diritto alla formazione degli adulti? "Quest'anno (e siamo alla terza urgenza) manca l'organico per poter far conseguire la licenza media a tanti stranieri (ma anche piacentini)". Per concludere, ecco la questione dei collaboratori scolastici e assistenti amministrativi: sono diminuiti, sempre secondo le due sindacaliste, di numero rispetto alle attuali, accresciute, esigenze. L'organico è rimasto lo stesso anche nelle scuole dove sono state aperte nuove sezioni". Insomma: quella dell'ex provveditorato è una visione idilliaca? "Noi riconosciamo ai funzionari l'impegno e lo sforzo fatto per assicurare alla scuola piacentina un avvio perfetto. E' l'operazione che parte da Roma, che non condividiamo: non vogliamo - concludono Molinari e Morsia - una scuola precaria". Paola Romanini paola.romanini@liberta.it
Inevitabile. Con la campanella d'inizio d'anno scolastico che oggi suona per 25mila ragazzi piacentini, si riaccendono le polemiche. E se dal Csa (l'ex Provveditorato) ieri sono arrivate notizie confortanti ("A parte i casi di malattia o maternità, quest'anno per la prima volta partiamo con tutti i posti assegnati") dal sindacato la valutazione non è condivisa. "La verità è che il trenta per cento del personale scolastico, fra docenti e non docenti, è rappresentato da precari. E questo la dice lunga sulla possibilità di assicurare una continuità nei progetti" interviene Marina Molinari della Cisl scuola. "Questo è il primo anno - incalza Raffaella Morsia della Cgil scuola - in cui non c'è stata nemmeno una nomina di personale di ruolo".


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