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Libertà-Pronti al via alunni e prof, in ritardo la riforma

Pronti al via alunni e prof, in ritardo la riforma La rivoluzione della scuola targata Moratti stenta a decollare: all'appello manca il 96% delle risorse Pronti al via alunni e prof, in ritardo la r...

05/09/2005
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Libertà

Pronti al via alunni e prof, in ritardo la riforma
La rivoluzione della scuola targata Moratti stenta a decollare: all'appello manca il 96% delle risorse
Pronti al via alunni e prof, in ritardo la riformaLa rivoluzione della scuola targata Moratti stenta a decollare: all'appello manca il 96% delle risorse ritorno sui banchi tra novità e residui del vecchio sistema ritorno sui banchi tra novità e resid

ROMA E' cominciato il 1° settembre il nuovo anno scolastico (anche se i primi rientri in classe sono previsti, secondo i calendari regionali, dal 12 settembre), ma la riforma targata Moratti (la legge 53 del 2003) non ha ancora raggiunto il traguardo. Per arrivare alla meta c'è tempo fino al 17 ottobre, quando scade la proroga della delega. Intanto, studenti, famiglie e insegnanti dovranno destreggiarsi tra novità e vecchio sistema. Alcuni decreti attuativi sono stati già varati, come quelli sul primo ciclo di istruzione, sull'alternanza scuola-lavoro, il diritto-dovere all'istruzione, il riordino dell'Invalsi (istituto nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione). Altri, come quelli sul secondo ciclo di istruzione e sulla formazione e il reclutamento degli insegnanti, sono in cammino. Nel mondo della scuola e tra i sindacati restano comunque tante perplessità, e non tutte le nuove norme sono state già recepite dagli istituti.
La figura dell'insegnante tutor prevista dal decreto sul primo ciclo, ad esempio, è ancora al centro di una trattativa con i sindacati avviata alla fine di agosto 2004 e finchè non sarà raggiunta un'intesa ogni decisione sulla questione è formalmente congelata. Alcune scuole hanno tuttavia già provveduto a introdurre questo nuovo ruolo docente, ma la sua diffusione - assicura la Flc-Cgil - si attesa sul 18%. Questione controversa resta pure quella dei libri di testo: una circolare del ministero dello scorso aprile prevede che i libri adottati debbano essere coerenti con le "Indicazioni nazionali" (e cioè i programmi di studio) allegate al decreto sul primo ciclo, ma i sindacati contestano questa indicazione asserendo che le Indicazioni sono atti provvisori mai resi definitivi. Oggetto di polemiche anche il portfolio delle competenze (il ministero non ha ancora emanato lo specifico decreto sulla valutazione degli apprendimenti degli studenti), i cosiddetti anticipi nella scuola dell'infanzia (il negoziato avviato tra sindacati e Aran non è ancora terminato e le intese regionali sono indispensabili per stabilire le regole e le condizioni senza le quali l'anticipo non potrà essere attuato) e nella primaria (nell'anno scolastico 2005-2006 si è ancora in una fase transitoria). Sempre in relazione al primo ciclo di istruzione restano preoccupazioni per la sorte del tempo pieno e del tempo prolungato. Il numero complessivo dei posti già attivati negli anni precedenti è stato per ora confermato, ma nei prossimi anni "cosa succederà?" si chiedono i sindacati. "Migliaia di nuove richieste di tempo pieno o prolungato non trovano accoglimento - sostiene la Flc - e anche le classi già costituite vedono spesso rimesso in discussione il modello come conseguenza dei tagli degli organici". Tra i provvedimenti in via di emanazione, quello più cruciale è senz'altro il decreto sul secondo ciclo di istruzione approvato lo scorso maggio, in prima lettura, dal consiglio dei ministri. Esso introduce due sistemi: i licei e l'istruzione e formazione professionale. I licei diventano otto, differenziati in 19 percorsi, sono tutti strutturati in un primo e un secondo biennio nonchè un quinto anno, ponte verso l'università. Si introduce, in particolare per i licei con indirizzo, il Campus, centro polivalente che dovrebbe raccordarsi con i percorsi di istruzione e formazione professionale. L'istruzione e formazione professionale, di competenza regionale, prevede percorsi di durata quadriennale, con accesso all' Istruzione Formazione Tecnica Superiore (Ifts). Per accedere al quinto anno occorre frequentare un quinto anno integrativo. Sul decreto relativo al secondo ciclo la Conferenza unificata Stato-Regioni esprimerà il parere il 15 settembre, ma le Regioni ne hanno già chiesto il ritiro. Dopo dovranno esprimersi le commissioni parlamentari competenti. "Last but not least" la questione delle risorse per l'attuazione dell'intera riforma. "Nel settembre 2003 - ricorda la Flc - il governo ha approvato un documento contenente un impegno programmatico di spesa di 8.320 milioni di euro in un quinquennio.Allo stato attuale i finanziamenti specifici per il 2004 e il 2005 ammontano complessivamente a circa 299 milioni di euro. Questo significa che per i primi due anni di applicazione il piano programmatico si esprime in termini percentuali in misura inferiore al 4% dell'impegno programmato". Sul tappeto restano anche la questione organici ("Tra Finanziarie e decreto sugli organici - sostiene il sindacato - la scuola ha registrato un taglio di circa 100.000 posti") e il rinnovo del contratto di lavoro del personale della scuola (la convocazione dei sindacati per l'avvio della trattativa per il biennio 2004-2005 è stata fissata per il 7 settembre).

05/09/2005


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