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Liberazione-Sui libri di storia "vigilerà" il governo

La commissione cultura della Camera approva una risoluzione del Polo. Il Prc: atto autoritario Sui libri di storia "vigilerà" il governo Il ministero dell'Istruzione deve controllare c...

12/12/2002
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Liberazione

La commissione cultura della Camera approva una risoluzione del Polo. Il Prc: atto autoritario
Sui libri di storia "vigilerà" il governo
Il ministero dell'Istruzione deve controllare che nelle scuole la storia contemporanea sia insegnata "secondo criteri oggettivi rispettosi della verità storica" attraverso "l'utilizzo di testi di assoluto rigore scientifico che tengano conto di tutte le correnti culturali e di pensiero". Incredibile, ma questo è esattamente quanto prevede una risoluzione di Forza Italia e vincolante per il governo, approvata dalla commissione Cultura della Camera. Una risoluzione che non ha mancato di suscitare polemiche e incredulità, già dentro la commissione, visto che impegna il governo ad attivarsi "per far sì che nelle scuole di ogni ordine e grado l'insegnamento della storia, in particolare di quella contemporanea, si svolga secondo criteri oggettivi rispettosi della verità storica e della personalità dei discenti attraverso l'utilizzo di testi di assoluto rigore scientifico che tengano conto, in modo obiettivo, di tutte le correnti culturali e di pensiero, per un confronto democratico e liberale che assicuri un corretto apprendimento del passato, in special modo di quello più recente". Adornato, presidente della commissione, ha tentato una mediazione proponendo a Garagnani (primo firmatario) di ritirare la sua risoluzione e di avviare una indagine conoscitiva sui libri di testo scolastici. Inutile e la risoluzione è stata approvata ieri. Carlo Carli (Ds) ha reagito sottolineando: "Ogni volta che un governo ha tentato di controllare i libri di storia è nato un regime". Ma è piovuta una vera valanga di critiche: da Panini (Cgil scuola: "Inaccetabile censura") a Fassino (Ds: "Cdl oscurantista") a Bulgarelli (Verdi: "Al peggio non c'è mai fine"). Per Rifondazione comunista "è un atto autoritario di estrema gravità, un attacco ai principi sanciti dall'art.33 della nostra Costituzione". Titti De Simone, capogruppo di del Prc in Commissione Scuola, giudica la risoluzione "un'odiosa censura che mina i fondamenti del pluralismo culturale, degna delle pagine peggiori del nostro Paese, ed emblematica della cultura politica di questa maggioranza che tende, anche attraverso questa manovra autoritaria, ad operare una manipolazione culturale, volta a subordinare il pluralismo culturale e la libertà di insegnamento alle posizioni del governo".


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