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Liberazione - Studenti guastafeste per Woytila e Moratti

Domani a Roma Studenti guastafeste per Woytila e Moratti Che. Ant. Tute arancioni e carrelli di supermercato pieni di libri: gli studenti romani sono pronti a scendere in piazza domani per co...

31/01/2002
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Liberazione

Domani a Roma
Studenti guastafeste per Woytila e Moratti
Che. Ant.
Tute arancioni e carrelli di supermercato pieni di libri: gli studenti romani sono pronti a scendere in piazza domani per contestare Woytila, Moratti e Storace, testimonial "da paura" (così recita un manifesto) del decennale di Roma III, terzo ateneo della Capitale, secondo del Lazio per numero di iscritti. I carrelli simboleggiano il sapere mercificato mentre le tute sono dello stesso colore della prima vertenza sindacale della net. economy, quella dei lavoratori di Matrix-Virgilio in sciopero nei giorni scorsi contro i licenziamenti. "Siamo un po' la stessa cosa, lavoratori immateriali che rivendicano diritti e salario", ha spiegato ieri mattina uno di loro nella conferenza stampa corale che ha annunciato la contestazione di domani e la ripresa dell'iniziativa degli universitari romani. L'idea è venuta al social forum di Roma3 che è riuscito a coinvolgere parecchie realtà studentesche per un corteo dalla Piramide (ore 10) fino alla "zona rossa" su viale Marconi istituita in occasione della calata del pontefice sull'università tiberina per l'ennesima operazione d'immagine che vorrebbe servire a organizzare il consenso su processi di riforma devastanti. Ancora ieri, Moratti è stata contestata a Torino e nulla fa pensare che domani gli studenti non riescano a far saltare la mistificazione mediatica. Il clima nella facoltà di lettere della terza università è quello delle grandi occasioni: pulizie di fino, prove di cori effettuate da docenti nelle aule e veglie di preghiera beneauguranti. Ma i collettivi hanno le idee chiare e con migliaia di poster invitano i loro colleghi a boicottare la cultura "in odore di santità, la cultura confezionata e la cultura censurata". L'ateneo in questione è una sorta di laboratorio della riforma ma le cavie sono studenti e lavoratori in carne e ossa: "Sembra un centro commerciale - raccontano alcuni iscritti - con master costosissimi (corsi per il secondo livello di laurea) che svelano la natura iperselettiva del riordino". Domani, così si prevede, ci saranno tutti: dagli studenti di Tor Vergata (dove è possibile che nel 2002 si studi in palazzi ai limiti dell'agibilità e senza biblioteche come a Lettere) ai ragazzi delle Case dello studente (alle prese con l'incubo della privatizzazione e regolamenti da anni di piombo); dai medi, movimentatissimi fino a poche settimane fa, alle facoltà della Sapienza (dove oggi incombe una "conferenza" di Gasparri e Rampelli su Tolkien a giurisprudenza che i postneofascisti romani considerano casa loro) in procinto di decollare con una miriade di iniziative per "l'università partecipativa" che porteranno ad un'assemblea nazionale, prevista per i primi di marzo, e al controvertice di Salamanca che contesterà i ministri dell'istruzione dell'Ue riuniti nella città spagnola dal 15 al 17 marzo.


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