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Liberazione-Scuola, iniziative in molte città in difesa del tempo pieno e contro la riforma. Cgil e Cobas insieme

Scuola, iniziative in molte città in difesa del tempo pieno e contro la riforma. Cgil e Cobas insieme Moratti delude tutti. Domani assedio al ministero Secondo i suoi ispettori, gli alunni ...

25/09/2003
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Liberazione

Scuola, iniziative in molte città in difesa del tempo pieno e contro la riforma. Cgil e Cobas insieme
Moratti delude tutti. Domani assedio al ministero
Secondo i suoi ispettori, gli alunni italiani hanno seri problemi con la grammatica, l'analisi logica e la matematica (dati di ieri del Servizio nazionale di valutazione) ma lei se la prende con gli infedeli musulmani e i soliti "comunisti". Letizia Moratti, alla vigilia della prima mobilitazione nazionale contro la sua riforma, ha voluto rassicurare, nel question time, un parlamentare della Lega fissato con la deriva iperlaicista e relativista della società e con l'incubo dell'"orda islamica": sui muri di ogni ordine e grado ci saranno (lo dice la legge) solo crocefissi, ha promesso la ministra a Federico Bricolo, focoso veronese di 37 anni, più noto per aver cercato la rissa in Aula con un deputato dell'Ulivo per opinioni dissonanti sull'indultino. Subito dopo, Titti De Simone, deputata Prc in commissione scuola, ha denunciato la "guerra tra poveri", innescata dall'ex manager Rai votata allo smantellamento della pubblica istruzione, con gli interventi sui precari: "Anche l'ultimo decreto legge scontenta tutti e il governo non ha saputo fare nulla se non bloccare l'immissione in ruolo dei docenti". Macché, è tutta colpa dei governi precedenti, ha ribattuto Moratti, che avrebbero "prodotto un numero di aspiranti (circa 280mila)" maggiore del fabbisogno mentre "noi" abbiamo immesso in ruolo 60mila docenti ed è "in fase di avanzata istruttoria l'assunzione di altri 21mila".
Se si tiene conto che ci sono almen0100mila posti vacanti, che i precari storici sono tali perché già lavorano (a intermittenza) da dieci anni e che migliaia dei posti dati da Donna Letizia riguardano i "prof" di religione, scelti dalle diocesi, si capisce perché De Simone, nella replica, abbia definito "storielle e specchietti per le allodole" le argomentazioni fornite dalla ministra nel question time: "Caos e precarietà della scuola pubblica sono sotto gli occhi di tutti e sono frutto di un'idea di scuola classista e subalterna al mercato". De Simone ha ricordato i tagli per 300 milioni di euro agli organici, al tempo scuola, al tempo pieno, all'autoaggiornamento, all'edilizia scolastica. Mentre le tradizionalmente mediocri scuole private sono state miracolate dagli stanziamenti per i bonus. Più tardi, contro Moratti, ci sarà anche la delusione dei sindacati concertativi - "per una finanziaria che non prevede impegni per la scuola pubblica" - che ora non escludono una stagione di lotte.

Intanto domani sarà il giorno delle proteste in mezza Italia in difesa del tempo pieno e del tempo prolungato e, più in generale, contro tutta la riforma Moratti. L'iniziativa nasce a luglio, da Bologna, dal coordinamento in difesa del tempo pieno ma è cresciuta a dismisura. La protesta avverrà anche a Firenze, Torino, Bari, Genova, Milano, Padova, Ravenna, Trieste, Pisa, Cagliari, Forlì e Roma dove l'appuntamento sarà sotto Viale Trastevere, alle 10.30, per giochi e musica per bambini e adulti. Nella capitale, i Cobas hanno indetto uno sciopero ad hoc mentre la Cgil, che aveva in programma di incrociare le braccia contro la legge Biagi, ha deciso di aderire aggiungendo all'ora di sciopero, tre di assemblea esterna così da favorire la partecipazione. "Cobas e Cgil per la prima volta insieme sotto il ministero", fa notare Loredana Fraleone, della segreteria nazionale del Prc reduce da un'affollatissima assemblea di genitori, docenti, amministratori e cittadini (promossa da Gennaro Loffredo - dipartimento scuola Prc - nella sede dell'Undicesimo municipio) che ha aderito alla "festa protesta" di domani e ha lanciato l'idea di un osservatorio sulla scuola. Un percorso "di mobilitazione dal basso contro la riforma", che ha visto la partecipazione di molti municipi romani. Lo stesso comitato cittadino è ospitato nella sede del XV dove ieri s'è svolta una conferenza stampa che ha definito l'arco ampio delle adesioni.

Che. Ant.


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