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Liberazione-Scuola, a casa il 40% dei precari e il 20% tra bidelli e impiegati

La "razionalizzazione": meno classi e più affollate. Cgil e Cobas: riforma devastante Scuola, a casa il 40% dei precari e il 20% tra bidelli e impiegati CM Corsi di riconversione obbligatori...

21/09/2002
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Liberazione

La "razionalizzazione": meno classi e più affollate. Cgil e Cobas: riforma devastante
Scuola, a casa il 40% dei precari e il 20% tra bidelli e impiegati
CM

Corsi di riconversione obbligatori per insegnanti in sovrannumero, equiparazione dei titoli rilasciati da Accademie e conservatori alla laurea triennale, norme per la costituzione dell'organico di istituto secondo le necessità. Approvato ieri dal Consiglio dei ministri il decreto "omnibus" per scuola e università, fino ai conservatori su proposta del ministro dell'Istruzione Letizia Moratti. Con un obiettivo preciso: "Proseguire il processo di moralizzazione nella gestione delle risorse per la scuola", come afferma la Moratti. Il dl "omnibus" nei suoi obiettivi anticipa la miniriforma della scuola contenuta nella finanziaria che verrà approvata la prossima settimana. Nelle anticipazioni fornite da Repubblica le intenzioni del Governo: diminuzione del numero delle classi con l'aumento degli alunni di ciascuna. Maestro "prevalente" alle elementari. Tagli al personale dirigente, docente o non docente, collocato fuori ruolo: la misura è del 40%. Infine: razionalizzazione dei collaboratori scolastici nella misura del 20%. "Una riforma devastante", afferma Enrico Papini segretario nazionale della Cgil Scuola che si traduce di fatto "nella riduzione di migliaia di posti di lavoro". A ciò si aggiunge la "provocatoria riproposizione del maestro prevalente, bocciato dalle scuole anche in occasione dell'esame della sperimentazione, ma che ora si vorrebbe imporre con la Legge Finanziaria. Siamo di fronte all'evidente tentativo di devastare la scuola pubblica. Anche per questo, uno dei punti significativi dello sciopero del 18, sarà proprio la mobilitazione contro le politiche scolastiche di questo governo". Anche i Cobas il 18 portano in piazza la loro mobilitazione per difendere la scuola da questa "disgregazione in atto". "Si ha l'intento - afferma Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas Scuola - di disgregare la solidità della scuola. Renderla un luogo dove si insegnano cose in pillole. Costruendo queste figure professionali come "il tutor" che diventano una sorta di capi gerarchici. E' chiaro si sta assistendo a un elemento di disgregazione anche di quella multiculturalità che si andava costruendo a fatica. Per questo il 18 ci auguriamo che tutta la scuola si fermi". "La scuola non è più sola contro questa Finanziaria", ribadisce Loredana Fraleone, responsabile scuola di Rifondazione. "C'è lo sciopero generale - continua - il 18 che potrà essere in grado di raccogliere il forte dissenso che esiste nel mondo scolastico. A questo si accompagna quello dei Cobas che hanno proclamato lo stesso giorno la loro mobilitazione. E' maturata una condizione di unità che è una novità di grande interesse. Ho il sentore che accanto al personale della scuola si mobiliteranno anche gli studenti, perché avvertono il progetto invalidante che si va attuando. Oltretutto, con tagli che riguardano solo il servizio pubblico e che invece non toccano il mondo delle scuole private. E il tutto - conclude - avviene a fronte di un discorso di Ciampi che invece richiama i valori della Costituzione, ribadendo la priorità della scuola pubblica a fronte degli attacchi che la vanno devastando".


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