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Liberazione-Moratti, quella mattina di un giorno da cani

Riforma della scuola: maggioranza assente, rinviato il voto Moratti, quella mattina di un giorno da "cani" Sabrina Deligia "Oggi abbiamo vissuto, con grande serenità, il giovedì nero d...

07/03/2003
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Liberazione

Riforma della scuola: maggioranza assente, rinviato il voto
Moratti, quella mattina di un giorno da "cani"
Sabrina Deligia
"Oggi abbiamo vissuto, con grande serenità, il giovedì nero del ministro-manager". Lapidario, ma soprattutto appropriato, è stato il commento della senatrice della Margherita Albertina Soliani. In una sola giornata, infatti, Letizia Moratti ha visto dileguarsi in Senato la maggioranza del suo governo "che a quanto pare non è affatto entusiasta della controriforma della scuola" ed ha incassato la bocciatura da parte del Tar del Lazio del commissariamento del Cnr e il siluramento del legittimo presidente, Lucio Bianco: la motivazione della sentenza del tribunale amministrativo non lascia dubbi: "Eccesso di potere sotteso alla determinazione". Due buone notizie, per dirla con la senatrice Soliani, una per la scuola e una per la ricerca, e un consiglio al ministro: "si chiuda in viale Trastevere con il suo staff e concluda la giornata con la visione di un bel film in omaggio ad Alberto Sordi: "Tutti a casa"". Non deve essere stata davvero una bella giornata, quella di ieri, per la ministra, ostaggio della sua stessa maggioranza che continua a lavarsene le mani, della sua controriforma facendo slittare l'approvazione del suo disegno di legge di riforma della scuola a martedì prossimo (i Cobas preparano un sit-in anti-Moratti per l'occasione).
Per tutta la mattinata si è cercato il numero legale in aula per l'approvazione della legge delega per la riforma Moratti. Nulla da fare. La seduta è stata sospesa per ben cinque volte e alla fine il voto è slittato alla prossima settimana. La diserzione di massa si è consumata proprio tra le fila della maggioranza. L'opposizione ha fatto notare che il numero legale è venuto a mancare più volte proprio per i banchi lasciati vuoti dai senatori del centro destra.

In una conferenza stampa al termine dei lavori dell'aula i senatori dell'Ulivo hanno dunque duramente attaccato il governo. "E' stata la stessa maggioranza - ha affermato Fiorello Cortiana (Verdi) - che ha fatto mancare per cinque volte il numero legale ed ha chiesto il rinvio alla prossima settimana. C'è un problema evidente tra il ministro e la sua maggioranza perché l'opposizione, in questi giorni, non ha fatto nulla di ostruzionista. La questione è tutta politica". Come dire: il "dettaglio tecnico", inerente la copertura finanziaria della legge, per il quale il disegno è stato rinviato in terza battuta al Senato, non è poi così tecnico ma piuttosto politico. Il disegno di legge per la riforma della scuola, già approvato alla Camera, tornava a Palazzo Madama in terza lettura, per un passaggio tecnico riguardante la copertura finanziaria. Al momento della discussione alla Camera del testo di legge, la commissione Bilancio sottolineò che per la messa in atto del ddl non vi era una adeguata copertura finanziaria. Per questo si invitava la commissione a rivedere il testo e a riproporlo all'aula. E ieri il Senato avrebbe dovuto discutere e votare proprio questa ultima versione del disegno di legge.

Nulla di fatto, Moratti è rimasta sola nell'aula, accerchiata dai posti lasciati vuoti dai suoi colleghi e colleghe di governo. Mentre fuori dall'aula i giudici amministrativi del Lazio bocciavano il "pasticcio" Moratti al Cnr.


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