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Liberazione-Ministra Moratti, noi disobbediremo

Ministra Moratti, noi disobbediremo Ministra Letizia Moratti, alla ripresa dell'anno scolastico, la sua riforma oggi sarà salutata da una prima mobilitazione nazionale che attraverserà il pa...

26/09/2003
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Liberazione

Ministra Moratti, noi disobbediremo
Ministra Letizia Moratti, alla ripresa dell'anno scolastico, la sua riforma oggi sarà salutata da una prima mobilitazione nazionale che attraverserà il paese. Da questa mattina, e poi per molte settimane ancora, nel nostro Paese ci saranno manifestazioni contro il suo progetto di privatizzazione della scuola pubblica, che non vedranno coinvolti soltanto quei comunisti che il presidente del Consiglio cancellerebbe dalla faccia della terra se potesse, ma la stragrande maggioranza delle forze sindacali, delle associazioni, delle organizzazioni che compongono il mondo della scuola.
Non è una vittoria la sua. Perché giocoforza, se la riforma è passata in Parlamento, attraverso l'ignobile strumento della delega, lei finora non ha ottenuto una lira da Tremonti, se non promesse di un piano di investimenti di cui tuttavia in questa finanziaria non v'è traccia. I finanziamenti alle scuole private però, quelli ci sono stati, e a fronte della vergognosa guerra fra poveri che avete scatenato sul precariato, incentivando la precarizzazione e bloccando le immissioni in ruolo, al contempo avete assunto 20 mila insegnanti di religione.

La sua riforma non convince nessuno, come dimostrano fra l'altro le scarse richieste di sperimentazione sull'anticipo, e le agitazioni che le forze sindacali insieme stanno promuovendo. Ma l'anno scolastico comincia nel caos e nella incertezza a causa dei tagli che avete apportato alla scuola pubblica.

La sua riforma, ministra dell'Istruzione (una volta pubblica) Letizia Moratti, incontrerà sul suo passo, una opposizione interna molto resistente, di studenti e insegnanti non rassegnati, associazioni, forze sindacali e politiche, unite dal comune obiettivo di cancellare il suo piano di smantellamento della scuola pubblica e del diritto allo studio. Noi intendiamo disobbedire al modello scuola-san Patrignano (autoritarismo, proibizionismo e repressione, sono pilastri del pensiero unico), per spedire a casa nel più breve tempo possibile lei e questa maggioranza. E per fare ciò, come fanno gli alunni migliori, ci stiamo preparando fin dal primo giorno di scuola.

Lei vuole una scuola di addestramento alla flessibilità, e di indottrinamento ai fondamentalismi di questo mondo, dove i crocifissi vengono usati come armi, e le diversità prese a calci.

Noi vogliamo la scuola di tutti e di ognuno. I prossimi provvedimenti (i primi decreti attuativi della riforma), con il taglio del tempo pieno e del tempo prolungato avranno un impatto pesante sull'intero modello pedagogico di scuola, e sulle famiglie italiane già provate dal caro-libri. Quali saranno le conseguenze ad esempio, del mancato rientro pomeridiano dei bambini nella scuola elementare sui costi delle famiglie (costrette a pagare qualche corso pomeridiano) e sui tempi di lavoro delle mamme, non è difficile prevederlo. E' l'idea classista di scuola che voi volete.

Noi proveremo a fermarvi, estendendo e unendo l'arco delle opposizioni alla sua riforma. Le diamo appuntamento a Rimini il 3 ottobre dove lei, non casualmente a San Patrignano, ha convocato i ministri europei dell'istruzione.


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