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Liberazione-In tutta Italia, aule vuote, piazze piene

L'adesione tocca l'80%. A Brescia, l'arcobaleno in Prefettura In tutta Italia, aule vuote, piazze piene Soddisfatti confederali e cobas che rilanciano lo sciopero generale del 2 aprile "Il...

25/03/2003
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Liberazione

L'adesione tocca l'80%. A Brescia, l'arcobaleno in Prefettura
In tutta Italia, aule vuote, piazze piene
Soddisfatti confederali e cobas che rilanciano lo sciopero generale del 2 aprile
"Il dato significativo è l'adesione straordinaria a uno sciopero che si caricava di contenuti che andavano al di là della scadenza contrattuale: attacco alla scuola pubblica, riforma Moratti e guerra. La modalità di presenza in piazza, scelta da confederali e Snals (saranno solo qualche centinaio al presidio sull'Ostiense e migliaia con i Cobas, ndr), almeno a Roma non è stata adeguata alle circostanze. La scuola è il settore che sta manifestando la maggiore sensibilità contro la guerra". Reduce dal corteo di fronte al Ministero dell'Istruzione, Loredana Fraleone, responsabile nazionale Scuola di Rifondazione commenta così i numeri dello sciopero della scuola indetto da Cgil, Cisl, Uil, Cobas, Snals, Cub, Usi e altre sigle.
Migliaia di studenti si sono accodati a Milano agli insegnanti partiti da largo Cairoli e giunti a Piazza Fontana con Cobas e centri sociali che hanno raggiunto la Statale ma sono stati bloccati da un cordone di polizie "a difesa" del ministro Sirchia contestato dagli universitari. Il coordinamento dei collettivi studenteschi ha consegnato al rettore un "ultimatum" per la concessione di un'aula che scadrà domani. In corteo anche i militanti dell'Orso, il centro sociale frequentato da Davide Cesare che avevano interrotto poco prima l'asta pubblica dello stabile da loro occupato. A Bologna, due cortei - uno degli insegnanti e l'altro degli studenti - hanno preso le mosse da Piazza XX Settembre e Piazza Maggiore si sono ricongiunti in quest'ultima. E oggi a Scienze Politiche gli studenti annunceranno l'apertura di nuovi percorsi contro la guerra.

4mila liceali torinesi hanno sfilato in corteo (sventando l'infiltrazione di alcuni fascisti) e 500, in Piazza Castello, si sono staccati per presidiare la sede Aws che fornisce servizi a pagamento alle scuole. La Rete studentesca ha lanciato il boicottaggio dei test ministeriali per valutare la qualità degli insegnanti. Uniti nella lotta anche a Brescia, studenti e docenti hanno occupato l'atrio e la balconata della Prefettura al Broletto. Da qui dopo aver ammainato il tricolore e il vessillo formigoniano, hanno issato l'arcobaleno e una bandiera rossa. Per questo, il prefetto non li ha voluti ricevere. Sabato saranno tutti a Ghedi davanti alla base militare. Circa 2mila studenti medi hanno partecipato a Verona all'appuntamento del Coordinamento studentesse e studenti per un corteo (con sit in alla sede Nato di Via Roma), coloratissimo da piazza Bra a Piazza delle Erbe. Davanti ad un bar, noto per le frequentazioni "nere", gli studenti hanno ricordato "Dax". Altre manifestazioni sono state registrate ad Aosta (con i Gc che hanno posato striscioni fuori da una caserma degli alpini), Cagliari, Pisa, Venezia, Firenze, Taranto e Palermo (dove oggi i collettivi si concentrano in un Itis del Brancaccio per un'assemblea con ospiti palestinesi che il preside non ha voluto ospitare)
Per Moratti non più del 37,8% dei "suoi" dipendenti avrebbe incrociato le braccia, punte del doppio - invece - vengono sbandierate dai sindacati. Il 60% delle scuole non ha funzionato e almeno 200mila insegnanti hanno fisicamente manifestato. Di "straordinaria riuscita" parleranno Guglielmo Epifani, leader della Cgil, e Enrico Panini (Cgil-scuola) ricordando l'appuntamento della confederazione per una manifestazione tematica il prossimo 12 aprile. Ma la Cub teme che le sigle concertative "utilizzino la mobilitazione di oggi per chiudere al ribasso il contratto e accettare le pretese del governo", dice il coordinatore Cosimo Scarinzi.

Che. Ant.


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