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Liberazione-Giù le mani dalla scuola

Montecitorio, Rifondazione denuncia l'incostituzionalità della Riforma Moratti Giù le mani dalla scuola Graziarosa Villani Una legge da cancellare. Sotto accusa la devolution scolastica, la ...

12/02/2003
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Liberazione

Montecitorio, Rifondazione denuncia l'incostituzionalità della Riforma Moratti
Giù le mani dalla scuola
Graziarosa Villani
Una legge da cancellare. Sotto accusa la devolution scolastica, la separazione tra formazione "liceale" e professionale, il reclutamento degli insegnanti per chiamata diretta
La Riforma Moratti sulla scuola è anticostituzionale. Lo denunciano oggi a Montecitorio i deputati di Rifondazione comunista che, in occasione, questa mattina, dell'avvio del dibattito sulla legge delega di riforma dell'istruzione (approvata dal Senato il 13 novembre scorso), presentano formalmente una serie di pregiudiziali di anticostituzionalità.
Il provvedimento viola in particolare l'articolo 34 della carta costituzionale che stabilisce come fondamentale il principio dell'obbligo scolastico che invece la proposta del governo di centrodestra trasforma in un "fantomatico diritto-dovere". La Riforma poi, per il gruppo parlamentare di Rifondazione alla Camera, viola gli arti 76 e 77 della Costituzione che disciplinano i casi in cui la funzione legislativa può essere esercitata dal governo e l'articolo 138 sulle procedure di riforma costituzionale perché il provvedimento "spinge all'attuazione del regionalismo de facto determinando una modifica della costituzione attraverso lo strumento improprio della legge ordinaria".

La battaglia parlamentare dell'opposizione alla proposta Moratti "che - dice la parlamentare di Rifondazione Titti De Simone - destruttura la scuola" parte dalla difesa della Costituzione, ancora una volta minacciata dalla "creatività" del centrodestra, ma arriva a minare tutti i pilastri sui quali si fonda l'impalcatura morattiana per chiederne formalmente il ritiro. In alternativa viene presentato un nuovo testo.

Il provvedimento della Moratti, messo a punto senza il necessario confronto con il mondo della scuola, approda però a Montecitorio in una versione blindata che il centrodestra, in una maratona a colpi di maggioranza, vorrebbe approvare entro domani notte o al massimo giovedì mattina. E se in aula il confronto si annuncia serrato, Walter Mancini, responsabile scuola di Rifondazione, annuncia per metà marzo una grande manifestazione di piazza contro la riforma della scuola e contro la ratifica da parte del Parlamento europeo di un accordo Gatt, prevista per il 31 marzo, che declassa l'istruzione a servizio prevedendone la commercializzazione.

A scontrarsi in aula oggi, e presto nelle piazze, due diverse e inconciliabili concezioni della scuola. "La scuola voluta dalla Moratti - dice De Simone - è una scuola che non è più un diritto della persona ma diventa un servizio a domanda individuale, una scuola che viene organizzata sul modello aziendale con la gerarchizzazione e competizione tra gli insegnanti e la mercificazione del sapere". Si è parlato di ritorno alla Riforma Gentile.

Per Rifondazione sono da abolire le norme sulla cosiddetta "canalizzazione", ovvero la scelta tra formazione e istruzione, da effettuare già a 13 anni, e che costituisce uno dei punti contestati anche nella Riforma Berlinguer presentata dall'Ulivo. Non piace a Rifondazione neanche la riduzione della durata dell'obbligo scolastico "che - dice De Simone - con l'abrogazione della legge 9/1999 abbassa da 10 ai precedenti 8 anni la scuola dell'obbligo facendo dell'Italia il primo paese occidentale che prevede una simile riduzione". "Il modello che si introduce - dice ancora - è di una scuola completamente subalterna al mondo del lavoro se si considera inoltre la previsione della possibile alternanza scuola lavoro a 15 anni e che di fatto abbassa il limite legale da 16 a 15 anni previsto per il lavoro minorile".

Rifondazione poi critica fortemente le disposizioni sul reclutamento degli insegnanti sottolineando come la materia sia "troppo complessa per essere affrontata e risolta con lo strumento della legge delega" e prefigura "una indebita interferenza nella contrattazione tra le parti", oltretutto secondo un progetto di chiamata diretta.

Assolutamente da abolire poi per il gruppo alla Camera di Rifondazione il tentativo di applicare la devolution alla scuola. "L'unitarietà del sistema scolastico nazionale - dice De Simone - non può essere messo in discussione. Sono competenze che devono rimanere allo Stato, avremmo altrimenti venti diverse riforme della scuola". La proposta di legge alternativa di Rifondazione prevede così oltre alla unitarietà del sistema scolastico nazionale, anche l'estensione dell'obbligo scolastico fino a 18 anni, l'inserimento a pieno titolo nel sistema nazionale della scuola d'infanzia, l'eliminazione di ogni ambiguità nel rapporto tra istruzione e formazione, l'inserimento degli asili nido nel sistema di istruzione nazionale, l'introduzione di una seconda lingua già dalle elementari e l'introduzione di una seconda lingua comunitaria nelle medie. Marini annuncia così che contro la Riforma Moratti "porteremo migliaia di persone in piazza, per dire no a una riforma che svuota il Parlamento delle sue prerogative". "Per noi - dice il responsabile scuola di Rifondazione - la scuola resta una istituzione e non un servizio e il diritto allo studio un diritto fondamentale dei cittadini".


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