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Liberazione: Finanziaria, tagli forti alla scuola: meno docenti.Prc e sindacati insorgono, Prodi blocca tutto

Giornata di alta tensione

27/09/2006
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Liberazione

. Nelle bozze della legge erano previsti sacrifici insopportabili per la scuola e altri settori del welfare. Rifondazione comunista dice che è il contrario del programma concordato. I sindacati annunciano lo sciopero. In serata la brusca frenata: tutto da rifare

Una prima bozza della finanziaria che sarà varata venerdì prossimo è spuntata inaspettata. Immediate le reazioni che mandano governo, maggioranza e sindacati in rotta di collisione. Ma dopo alcune ore di fibrillazione è arrivata una semi-smentita dal ministero del Tesoro, per non dire un dietro front, che ha definito la bozza «superata e inattendibile». Tant’è che un documento particolareggiato è circolato e questo rischia di rendere movimentati i prossimi giorni.

Stando alla bozza “fantasma” la nuova manovra dovrebbe prevede grosse novità. Secondo le indiscrezioni, nella Finanziaria sarebbero contenuti tagli per i dirigenti dei ministeri, la riorganizzazione delle strutture pubbliche sul territorio, nuove regole per il patto di stabilità interno per regioni, province e comuni. Alcuni degli interventi, invero, sono riportati con una duplice ipotesi di lavoro. Ma a scatenare proteste, e il brusco contrordine, sono state le indiscrezioni riguardanti la scuola dove si ipotizzava un drastico taglio di docenti. Una notizia che ha messo sul sentiero di guerra i sindacati Cgil, Cisl e Uil, che compatti hanno respinto al mittente la proposta e si sono detti pronti allo sciopero se quello fosse stato il testo. Il segretario della Cgil scuola Enrico Panini ha definito il documento «macelleria sociale». Stesso tono nei commenti degli altri leader sindacali. Anche il ministro dell’Istruzione Fioroni ha alzato la voce avvertendo che se le ipotesi avanzate fossero state confermate si rischierebbe di «pregiudicare il sistema educativo italiano».

Per Rifondazione comunista, che si è schierato dalla parte dei sindacati, i tagli non sono accettabili. Il segretario del Prc Franco Giordano ha dichiarato che «Il consenso dei sindacati è decisivo» e ha respinto «la blindatura della finanziaria», perché solo così il «governo avrà la forza per affrontare questi mesi di discussione sulla manovra e avere aspettative lunghe» per quanto riguarda la sua durata. Dichiarazioni che sono arrivate al termine di un incontro con il presidente del Consiglio Romano Prodi, sottolineando come sulle misure della manovra sia emersa «la necessità che si debba continuare a discutere».

«Siamo favorevoli alla razionalizzazione» ha dichiarato il segretario del Prc, e a misure per contrastare il «buco della spesa farmaceutica», ma Rifondazione dice «no ai tagli ai servizi».

Il segnale di altolà è giunto poi a fine giornata dallo stesso presidente del Consiglio Romano Prodi che ha preso atto delle proteste e ha dichiarato: «» mio dovere, di fronte ai problemi che fanno emergere diversità di posizioni, prendere in riesame il capitolo scuola. Vediamo cosa si può fare per vedere di riarmonizzare anche questo capitolo».


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