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Liberazione - Cgil scuola, l'unità si gioca sulla piattaforma e sulle regole

Cgil scuola, l'unità si gioca sulla piattaforma e sulle regole Al congresso di Salsomaggiore si discute sul documento e sul nuovo statuto Francesco Ruggeri Cgil scuola a congresso a Salsomag...

26/01/2002
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Liberazione

Cgil scuola, l'unità si gioca sulla piattaforma e sulle regole
Al congresso di Salsomaggiore si discute sul documento e sul nuovo statuto
Francesco Ruggeri
Cgil scuola a congresso a Salsomaggiore in vista dell'assise nazionale della confederazione. E in vista del prossimo sciopero del 15 febbraio quando, per la prima volta, convergeranno sulla stessa data confederali e componenti più radicali e autorganizzate del mondo della scuola. Ma di cobas e similari non c'è traccia nel centro congressuale dove gli ospiti sono tutti rigorosamente concertativi. Per la sinistra interna (che è arrivata al congresso con il 27, 75% dei consensi), la relazione introduttiva che il segretario Panini ha pronunciato mercoledì, contiene aperture significative e alcune ambiguità non ancora sciolte. Da un lato si fa cenno alla necessità di redistribuire i redditi, dall'altro, però, non si critica fino in fondo la politica stessa dei redditi e gli accordi di luglio da cui è scaturita. Sulla riforma Moratti, c'è un giudizio duro, condiviso dall'area di Cambiare rotta, ma soltanto su questioni di metodo e, inoltre, senza toccare l'eredità berlingueriana - autonomia, riordino dei cicli, dirigenti scolastici - su cui, all'indomani del 13 maggio, il più grande sindacato della scuola (120mila aderenti e la maggioranza relativa delle Rsu) aveva tracciato (con l'avallo di Cofferati) la propria linea Maginot in perfetta solitudine, visto che la categoria aveva respinto a suon di scioperi le ipotesi aziendaliste e gerarchizzanti imposte dai precedenti governi. Una conclusione unitaria del congresso "sarebbe utile", spiega a margine dei lavori di commissione Vito Meloni, di Cambiare rotta, "ma decidono i contenuti", dice ancora intendendo cioè che queste ultime ore saranno spese alla ricerca di "correzioni significative del documento finale per uno spostamento dell'asse politico della Cgil". "Stiamo tentando di costruire un documento comune - conferma a Liberazione, Beniamino Lami, coordinatore della minoranza - perché i passaggi sulla guerra, sulla globalizzazione senza democrazia e sullo sciopero generale costituiscono lo spazio per mediazioni più avanzate ma la relazione, nel complesso non ha offerto al congresso gli strumenti per una proposta su come costruire l'unità dei lavoratori. E poi, la complicazione non è solo sul documento finale ma nella riforma dello statuto: la struttura organizzativa può determinare le politiche del sindacato". Su questo versante, il sindacato nazionale scuola (Sns), è alle prese con problemi non secondari, come quelli relativi alla relazione con le Rsu (al tempo stesso iscritti e con un mandato diretto dei lavoratori), alla convivenza di diverse aree contrattuali (dai presidi manager agli Ata) e alla presenza di spinte regionalistiche frutto della riforma federalista dello stato. Ma ricordiamo i punti salienti dell'introduzione del segretario dove il cenno all'appuntamento di Porto Alegre non può servire a "iscrivere" al popolo di Seattle il grosso del Sns. La scuola è un punto centrale dell'iniziativa del governo che vuole separare l'istruzione dalla formazione, sostenere le private, limitare la contrattazione, tagliare le spese, aveva detto Panini - che ieri ha ribadito la contrarietà alla legge-delega - all'apertura ricordando la rottura con Cisl e Uil ma ribadendo la centralità del rapporto unitario con i partner concertativi. La scuola morattiana, per Panini, è classista, iperselettiva, familista. Quella che vuole la Cgil dovrebbe essere pubblica, laica, qualificata (quindi riformata) che lavori per garantire i diritti. Per questo Panini ha lanciato la parola d'ordine di una vertenza nazionale a tutto tondo per una "buona scuola dell'infanzia", contro la manomissione recente delle commissioni per gli esami di stato, per il riordino della secondaria e contro la tendenza a sostituire gli organi collegiali con veri e propri consigli di amministrazione. E, a proposito del rinnovo contrattuale, l'orizzonte è l'equiparazione ai salari europei, obiettivo che la Cgil vorrà raggiungere. Prima o poi. Sullo sfondo resta lo sciopero generale, cui si dovrà pensare, secondo Panini, se l'ondata dei prossimi scioperi resterà senza esiti. E c'è anche da registrare un appuntamento a Barbiana, per il prossimo maggio: un megaraduno di insegnanti nel paesino di don Milani, per la "scuola delle pari opportunità per tutti".


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