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Liberazione-Assunzione dei precari, più risorse per la scuola pubblica

Assunzione dei precari, più risorse per la scuola pubblica" Titti De Simone (Prc): tagli inaccettabili Difendere l'istruzione pubblica a partire dal "riconoscimento del servizio svolto" e...

05/11/2002
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Liberazione

Assunzione dei precari, più risorse per la scuola pubblica"
Titti De Simone (Prc): tagli inaccettabili
Difendere l'istruzione pubblica a partire dal "riconoscimento del servizio svolto" e dalla "stabilizzazione di coloro che a lungo hanno contribuito al funzionamento del sistema scolastico": gli insegnanti precari. E' questo l'obiettivo della proposta di legge di Rifondazione comunista illustrata ieri alla Camera dalla deputata Titti De Simone. Il Prc denuncia i tagli alla spesa sociale e alla scuola contenuti nella Finanziaria per il 2003, che impediranno l'immissione in ruolo di migliaia di docenti e propone, al contrario, l'assunzione a tempo indeterminato dei precari "su tutti i posti disponibili e vacanti, comunque in misura non inferiore all'80%". Il governo, osserva De Simone, sta attuando "una politica che sposta risorse dalla scuola pubblica alla scuola privata". Funzionale a questo disegno è la controriforma della ministra Moratti, che accelera sulla strada della parità intrapresa dal precedente governo. Per contrastare questa politica, osserva il Prc, è fondamentale che si tuteli il ruolo dei docenti della scuola pubblica, anche attraverso la ridefinizione dei requisiti per ottenere l'abilitazione e la definizione delle graduatorie. Qui, Rifondazione propone "che il servizio prestato presso le scuole statali sia valutato con punteggio doppio rispetto a quello prestato nelle scuole paritarie", a fronte della diversa modalità di reclutamento che - per le scuole statali - avviene per concorso pubblico. "Investire nella scuola pubblica, migliorando la qualità delle strutture, anche per evitare che si ripetano tragedie come quella di San Giuliano di Puglia, si può e si deve - afferma De Simone -. Basterebbe destinare a questo scopo le migliaia di miliardi che il governo vuole spendere per opere inutili e dannose come il ponte sullo stretto di Messina o i progetti per Venezia".


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