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Le risposte evasive del Governo sulle graduatorie e sulla situazione dei precari -di Alba Sasso

Le risposte evasive del Governo sulle graduatorie e sulla situazione dei precari Ieri pomeriggio il Governo, in sede di Question Time alla Camera, è stato chiamato a dar conto delle proprie scelt...

30/07/2003
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Le risposte evasive del Governo sulle graduatorie e sulla situazione dei precari

Ieri pomeriggio il Governo, in sede di Question Time alla Camera, è stato chiamato a dar conto delle proprie scelte e delle proprie politiche in materia di scuola e di pubblica istruzione: un settore caratterizzato da due anni di disastri, due anni in cui il Centrodestra ha dato prova di considerare la scuola come campo di risparmio e non come terreno di investimenti strategici. L'ultima vicenda, paradossale, è quella delle graduatorie: una storia gestita sin dall'inizio in maniera improvvisata e contraddittoria, e che è letteralmente scoppiata con la decisione del Tar Lazio, che ha annullato i 18 punti attribuiti ai 'precari storici'. La decisione del Tar ha fatto sì che si renda ora necessario rifare le graduatorie in ogni regione, e ha soprattutto fatto divampare le proteste in tutta Italia. Prosegue insomma una situazione di incertezza e di insicurezza, che alimenta una sconfortante guerra di tutti contro tutti, in cui a perdere è l'intero mondo della scuola. Questo caos, infatti, rischia di mettere seriamente in discussione l''ordinato avvio dell'anno scolastico'.
Interrogato a proposito di questa grave situazione, il Governo ha risposto per bocca del ministro Giovanardi, il quale si è limitato a una risposta evasiva, nella quale le precise e incontestabili responsabilità dell'esecutivo venivano scaricate, con un gioco di prestigio a cui il Centrodestra ci ha ormai abituati, sul precedente governo di Centrosinistra, accusato di essersi inventato nuove forme di reclutamento degli insegnanti.
Giovanardi ha poi parlato dell'intenzione di mettere a punto un disegno di legge per porre ordine e chiarezza nella situazione dei precari, e però non ha dato nessuna risposta su che cosa il Governo intenda effettivamente fare nelle prossime ore: nessuna spiegazione, nessun chiarimento sul fatto che l'esecutivo di Centrodestra ha bloccato un sistema di reclutamento, quello avviato dal Centrosinistra, che stava funzionando e che aveva permesso l'immissione in ruolo di migliaia di insegnanti.
Sta di fatto che aumenta il numero dei precari, mentre rimangono 117.000 cattedre vacanti.
Quel che è certo è che il Governo continua a fomentare una situazione di tensioni insostenibili, continua a mettere gli uni contro gli altri, all'insegna del 'divide et impera', per mascherare quelle che sono le proprie scelte reali, ovvero il programmatico attacco al sistema e alla struttura materiale della scuola pubblica: un attacco portato avanti tramite la riduzione dell'orario scolastico, la sottrazione di fondi ed investimenti, la progressiva precarizzazione dei rapporti di lavoro.


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