La Stampa-Sette allievi nella pluriclasse che è tornata statale dopo aver rischiato di sparire

Dalla Russia a Ceresole in aiuto alle elementari
Sette allievi nella pluriclasse che è tornata statale dopo aver rischiato di sparire

CERESOLE REALE

Il futuro per il paese che vive nel cuore del Parco del Gran Paradiso e ad un passo dalle dighe dell'Aem ha il nome di sette bambini. Uno per uno, ieri mattina, zaino in spalla, sono entrati in classe, hanno preso posto dietro il banco e hanno guardato, un po' stupiti, le telecamere della tv che s'interessavano alla loro storia. Era un giorno speciale, ieri, per i piccoli di Ceresole: dopo cinque anni di scuola pagata dal Comune per garantire l'istruzione agli unici due allievi del paese, ora in questo centro a 1600 metri di quota, torna la statale. "E questo perché - spiega la nuova maestra, Flora Roncaglion Pedrin, 33 anni, undici dei quali trascorsi ad insegnare alla "Gabelli" di Torino - ai due più grandi si sono aggiunti due bimbi e tre bimbe che frequenteranno la prima". E così è stato superato il numero minimo per potere istituire la statale. "C'è stato un boom di nascite negli ultimi tempi - dice il sindaco Piero Blanchetti -, è stato un evento eccezionale che per almeno cinque anni ci garantirà il mantenimento della scuola. Per il futuro non si sa, ci vorrebbe un ricambio che per il momento non c'è". Anche l'Associazione Amici del Gran Paradiso ha dato un contributo: "Metteremo a disposizione un personal computer - spiega il presidente Guido Novaria - e la consulenza di Gisella Riva, un'esperta nel settore. Il sogno è creare un collegamento in rete con le altre scuole delle montagne italiane". Racconta la maestra, fresca di nomina: "Ho vissuto la realtà di Torino, famiglie diverse, alle prese con difficoltà che qui non esistono. La città è più dura". E non lascia spazio ai sogni. Ieri mattina, in uno scenario che riportava alle fiabe, è iniziata l'avventura dei bimbi di Ceresole. Quelli nuovi occupano la fila davanti alla cattedra. C'è Chiara, la figlia del sindaco, che fa la prima e si sogna maestra d'asilo quando sarà grande. E' la più chiacchierona di tutti, fai una domanda a qualcuno e a rispondere è sempre lei. "Il nostro primo compito è stato di disegnare il posto dove siamo stati in vacanza. Dove ero io quest'estate c'erano tre piscine, mi sono divertita molto". E poi c'è Angiolina, forse la più timida di tutti. E' nata a San Pietroburgo: "Sono venuta qui a tre anni e penso spesso al mio paese, alla Russia. Però a Ceresole sto bene". Il papà lavora a Torino, ogni giorno la stessa strada: 160 chilometri tra andata e ritorno. Ognuno ha la sua piccola storia da raccontare. Come Matteo, un altro dei nuovi arrivi, che un giorno vorrebbe guidare un escavatore come fa il papà dipendente Aem, azienda croce e delizia di questa valle. Il gruppo dei nuovi lo completano Gianluca, che non ha ancora compiuto sei anni ed è l'unico indeciso sul suo futuro, e Federica che divide la classe con il fratellino più grande, Stefano, alunno di quarta. Francesca ha una responsabilità più degli altri. Lei, che è la più grande è pronta a fare da chioccia ai più piccini. "Aiuterò io la maestra", dice con un pizzico di vanità. La montagna lancia la sua piccola sfida. Una sorta di rivincita in un momento di "riconversione" economica delle valli. "Qui si sta bene - dice sicura Francesca - manca solo il mare".
Giampiero Maggio