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La Stampa-Scuola, i precari presidiano Montecitorio

SIT-IN DI PROTESTA CONTRO IL NUOVO DISEGNO DI LEGGE Scuola, i precari presidiano Montecitorio Elisabetta Masso ROMA Sit-in, blocchi stradali, uomini sandwich, slogan contro il ministro Le...

07/09/2003
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La Stampa

SIT-IN DI PROTESTA CONTRO IL NUOVO DISEGNO DI LEGGE

Scuola, i precari presidiano Montecitorio

Elisabetta Masso
ROMA
Sit-in, blocchi stradali, uomini sandwich, slogan contro il ministro Letizia Moratti. Gli insegnanti provvisori sono ancora sul piede di guerra. Ieri è stata la volta delle Siss, i precari abilitati attraverso le scuole di specializzazione. Per protestare contro un nuovo disegno di legge i docenti sono arrivati da tutta Italia dandosi appuntamento davanti al ministero dell'Istruzione, a viale Trastevere.
Gli "specializzati" temono uno sbarramento che isolerebbe chi si è abilitato dopo il 2000, frequentando i corsi post-universitari partiti nel 2001. Potrebbero perdere, sostengono, anche i sei punti che hanno conquistato con i due anni di corso, ottenuti con una selezione iniziale, dodici esami, tesi ed esame finale. Infine - aggiungono - il decreto rivedrebbe la tabella di valutazione finale: prima il punteggio andava da 12 a 36 punti, oggi lo stacco tra i meno bravi e più preparati sarebbe valutato con una votazione che va da quattro a 12 punti.
"Ci mettono gli uni contro gli altri per distoglierci dai veri problemi della scuola", sostiene Fiorella D'Antona, 47 anni, insegnante di inglese. E tra manifesti, fischietti, slogan e megafoni ci sono anche i rappresentanti dell'Associazione nazionale presidi. Pietro Persiani, del 159esimo circolo didattico di Roma, assicura che le Siss hanno ragione: "Occorre riqualificare la categoria e le scuole di specializzazione sono sicuramente il primo passo. Queste persone hanno fatto un percorso professionalizzante, che nel futuro potrebbe valorizzare gli insegnanti. Lo scarso peso sociale di questa categoria dipende anche da un sistema di reclutamento disordinato e poco efficace".
Tra i motivi del risentimento di chi si avvicina a questa professione c'è "lo scarsissimo valore attribuito ai titoli aggiuntivi dai sindacati - dice una delle manifestanti, Sara Lombardi -. Io mi sono laureata in lettere a Pisa e ho il diploma alla Normale, ma questo non conta". Dello stessa idea è Lucia Lo Russo, dell'Anief, una delle associazioni delle Siss: "Dopo la laurea alla Cattolica a Milano, ho frequentato un master di tre anni di comunicazione sociale, ma non mi è stato riconosciuto alcun merito. L'unica conquista è stata l'acquisizione di due punti per ciascun anno di dottorato".
Ai precari di viale Trastevere fanno eco anche quelli che da giorni sono davanti alla Camera dei deputati di Piazza Montecitorio, dove, il "Movimento interregionale precari insegnanti" minaccia un presidio permanente. E dove un'insegnante ha iniziato lo sciopero della fame mercoledì scorso. "Protestiamo contro un disegno di legge intempestivo, inadeguato e incapace di incidere effettivamente sulla realtà. Il vero intento del ddl - sostengono - non è il ristabilimento della giustizia, ma una fittizia operazione di facciata che non risponde certo a un senso di responsabilità politica, ma rientra in una logica codarda di chi vende finte soluzioni". Secondo i rappresentanti del Miip, lo sciopero a misura estrema cui sarebbe stata costretta l'insegnante che ha scelto di entrare in sciopero della fame è il segno del "fallimento sostanziale di chi ha il potere e la responsabilità della scuola italiana".


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