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La Stampa-Per l'anno scolastico avvio regolare

(Del 1/9/2002 Sezione: Interni Pag. 10) IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE A GUBBIO: IMPEGNO DEL GOVERNO A UN PIANO PLURIENNALE DI 15-19 MILA MILIARDI DI VECCHIE LIRE "Per l'anno scolastico avvio r...

01/09/2002
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La Stampa

(Del 1/9/2002 Sezione: Interni Pag. 10)

IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE A GUBBIO: IMPEGNO DEL GOVERNO A UN PIANO PLURIENNALE DI 15-19 MILA MILIARDI DI VECCHIE LIRE
"Per l'anno scolastico avvio regolare"

inviato a GUBBIO

"Non vogliamo una scuola professionale, ma di valori, che aiuti i nostri giovani a formarsi". Il ministro all'Istruzione Letizia Moratti, tailleur lilla, spilla bianca sulla giacca, un filo di trucco, ha appena finito di parlare davanti alla platea della "Scuola di Gubbio" nel convento dei Cappuccini, che tutta la sala si alza in piedi per una "standing ovation": un minuto di applausi azzurri, che trasformano il ministro in un'icona del governo, una "star" da difendere "con lo scudo del partito", come dice il portavoce forzista Sandro Bondi, dagli attacchi dell'opposizione. Il ministro ha scelto il seminario eugubino per inviare un messaggio di tranquillità a tutte le famiglie italiane, alla vigilia del ritorno in classe degli studenti. L'anno scolastico inizierà con regolarità e i docenti in classe dal primo giorno: "Le supplenze di durata annuale sono 85 mila e ad oggi - ha detto - già 80 mila operazioni di supplenza sono concluse". Il che significa una copertura pari al 93 per cento. In sostanza, assicura Moratti, non ci sarà la girandola di insegnanti che prima durava fino a dicembre. Quanto alla sperimentazione della riforma scolastica, partirà come previsto: già l'11 settembre da viale Trastevere, dopo il parere non vincolante del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, sarà reso noto l'elenco delle duecento scuole che saranno ammesse, sulle ottocento domande finora arrivate al ministero. Con una aggiunta molto importante per chi ha bambini che compiono tre anni (per le materne) o sei anni (per le elementari) entro il 28 febbraio: "Non saranno riaperte le iscrizioni", in quanto si tratta di una "sperimentazione-laboratorio" per capire le esigenze delle famiglie. Netta la replica del ministro alle polemiche avviate dai sindacati e dall'Ulivo sui "tagli alla scuola" da parte del governo, quasi nelle aule italiane si dovesse applicare la stessa "dieta" annunciata da Sirchia sugli ospedali. "La migliore risposta a questo è il documento della maggioranza al Senato - ha detto Letizia Moratti - che impegna il governo a un piano pluriennale per la scuola di 15-19 mila miliardi di vecchie lire". Un argomento del quale non si è parlato venerdì nel Consiglio dei ministri sulla manovra economica, come ha seccamente spiegato ieri a Gubbio: "Dopo le dichiarazioni di Berlusconi, nessuna presa di posizione da parte del governo sulla scuola". Un modo per ricordare come il premier abbia garantito un rapido avvio della riforma, che sarà dotata delle risorse necessarie. In attesa che oltre sette milioni di ragazzi tornino sui banchi, sono però ancora tante le questioni "calde" di un settore al quale la "signora di ferro" del governo ha dedicato con passione il suo primo anno di lavoro. A volte scontrandosi con i docenti, altre con gli studenti, altre ancora incontrando difficoltà nell'esecutivo per reperire i fondi necessari al varo della sua riforma. Lo ha ammesso alla platea azzurra: un mondo "estremamente complesso, che ancora non ho capito completamete". In conferenza stampa il ministro Moratti ha poi spiegato quella affermazione, a precisare che non si tratta di un momento di delusione, ma di "consapevolezza della complessità di questo mondo", cui si avvicina "con prudenza e umiltà". Chiarimento forse neppure necessario, considerando - come disse appena insediata in viale Trastevere al posto di De Mauro - che aveva "scelto" il ministero all'Istruzione e che quindi non le era stato "assegnato". Forse, allora la manager Letizia Moratti non si aspettava tanti attacchi. Li ha ricordati ieri dalla tribuna eugubina anche l'europarlametare Mario Mauro, forzista vicino a Cl, responsabile dipartimento scuola e università di Forza Italia, che le aveva dato la parola polemizzando con la Cgil e il suo leader Cofferati, "che ha l'abitudine a indicare bersagli". Con Bondi a rassicurare il ministro, pronto e polemico, che sarà il partito a "fare scudo" contro chi le rivolge "attacchi personali". Toni forti, ai quali però Moratti non ha voluto uniformarsi, scegliendo come sempre l'"understatement" e lo stile freddo di chi lavora lontano dai teatrini politici. Così, tornando su altri temi "caldi" della scuola, il ministro ha infine ricordato che sul contratto dei docenti è già stata avviata la parte dei princìpi, inoltrati alla Funzione Pubblica e poi all'Aran, affinché si aprano le trattative (anche se il ministro Frattini ha già fatto capire che non ci sono soldi per adeguare i contratti del pubblico impiego). Non è mancato un riferimento alla questione delle graduatorie di supplenti e precari: "Abbiamo deciso il ricorso al Consiglio di Stato per ottenere un indirizzo chiaro". Infine, una netta apertura "federalista" dopo la levata di scudi dei Comuni e dell'Anci sulla sperimentazione: con i protocolli avviati con molte Regioni (Piemonte, Lombardia, Molise, Puglia, Lazio) e il contributo dei sindaci, il "laboratorio-sperimentazione" potrà decollare.
Gigi Padovani


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