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La Stampa-Non c'è sigla sindacale che abbia deciso di astenersi al blocco.

Non c'è sigla sindacale che abbia deciso di astenersi al blocco. Anche gli studenti al corteo organizzato per questa mattina da Cgil, Cisl, Uil e Snater La rabbia dei docenti per un contratto scaduto...

24/03/2003
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La Stampa

Non c'è sigla sindacale che abbia deciso di astenersi al blocco. Anche gli studenti al corteo organizzato per questa mattina da Cgil, Cisl, Uil e Snater La rabbia dei docenti per un contratto scaduto da 14 mesi

24/3/2003

Scuole chiuse e adesione altissima alla manifestazione di questa mattina. Così, secondo i sindacati, trascorrerà la giornata di oggi, che vedrà uniti insegnanti e studenti nella protesta contro la riforma Moratti ma anche contro la guerra in Iraq. "Lo sciopero è stato indetto naturalmente prima dell'inizio del conflitto - chiarisce Wolfango Pirelli, segretario regionale della Cgil scuola - ma certo non stupirà se tra la folla si potranno scorgere numerose bandiere della pace". Il corteo, che parte alle 9,30 da largo Cairoli, si concluderà in piazza Fontana, dove parlerà Enrico Panini della segreteria generale della Cgil scuola. "Ci aspettiamo una fortissima adesione alla manifestazione - prosegue Pirelli - perché le ragioni della protesta sono di primaria importanza. Non a caso lo sciopero di oggi è stato indetto da tutte le sigle sindacali". Motivo principale della protesta, il rinnovo del contratto di lavoro, scaduto da 14 mesi, a cui si aggiungono le preoccupazioni per una riforma Moratti che, a giudizio dei sindacati, stenta a decollare. Un nodo cruciale da sciogliere è ad esempio quello dell'immissione in ruolo degli insegnanti precari: nella sola Lombardia sono quasi 15 mila i posti vacanti. "Inoltre - spiega il segretario regionale della Cgil scuola - questo è il secondo anno che si prosegue ai tagli agli organici. Ma se l'anno scorso si è andati a toccare principalmente i progetti, ora si intacca anche l'ordinamento ordinario. A farne le spese sono in particolare le "classi articolate" degli Itis e degli istituti professionali, che prevedono percorsi di formazione differenziati e che sono stati attivati proprio perché lo richiedeva il mercato del lavoro della Lombardia". Al contrario di quanto previsto dalla riforma Moratti, molte scuole elementari non saranno poi in grado di garantire, il prossimo settembre, la lingua straniera dalla classe prima, ma solo dalla terza. "Per un'offerta formativa di qualità - conclude Pirelli - occorrono più investimenti e risorse".

t. p.


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