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La Stampa-MORATTI: "UN PROGETTO PER VALUTARE GLI STUDENTI"

MORATTI: "UN PROGETTO PER VALUTARE GLI STUDENTI" Promossi con i numeri sufficienti con l'italiano ROMA "I livelli di apprendimento sia della matematica che dell'italiano - ha detto ...

16/10/2002
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La Stampa

MORATTI: "UN PROGETTO PER VALUTARE GLI STUDENTI"
Promossi con i numeri sufficienti con l'italiano

ROMA

"I livelli di apprendimento sia della matematica che dell'italiano - ha detto il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti - devono essere sicuramente migliorati. Lavoreremo per questo, insistendo sulle discipline di base nelle quali i ragazzi sono più deboli". Inoltre, "c'è poca abitudine a lavorare con gli strumenti informatici". Hanno risposto correttamente alle domande di italiano il 67,6% dei ragazzi della quinta elementare, il 62,8% di quelli della terza media e il 55,2% di quelli che frequentano il secondo anno delle superiori. Va meglio la matematica: corrette le risposte dell'82,1% dei ragazzini dell'ultima classe elementare, del 69,5% delle medie e del 60,5% delle superiori. Più preparate, ma non è una novità, le ragazze dei maschi: sia per l'italiano che per la matematica lo scarto a favore delle donne oscilla, nelle tre classi di riferimento, intorno ai due punti percentuali. E' solo un primo provvisorio risultato, quello che ieri ha commentato la signora Moratti, ma è comunque il primo passo di un progetto importante e lungamente perseguito dalla scuola italiana: quello della "valutazione del servizio scolastico" che, in termini semplici, si può tradurre come una sorta di check-up della scuola per sapere se il risultato di tanti sforzi e tanta spesa (cioè l'apprendimento) c'è ed è di qualità. Si sa che l'Ocse, l'organizzazione dei paesi più sviluppati del mondo, aveva espresso una certa preoccupazione per la preparazione scientifica degli studenti italiani. Il ministro, peraltro, aveva più volte affermato che intendeva non solo porre rimedio a questo gap formativo, ma innalzare complessivamente la qualità della didattica nella scuola, specie di base. Il primo passo in questo senso era quello di fare una ricognizione sistematica della situazione, attraverso una rilevazione scientifica dei livelli di conoscenza, delle modalità della didattica, della qualità dell'organizzazione scolastica. Da qui l'idea di allestire un Servizio nazionale di valutazione, affidato ad un gruppo di lavoro di 13 superesperti, presieduto dal professor Giacomo Elias e coordinato dalla sottosegretaria Valentina Aprea che ieri ha presentato i primi provvisori risultati. Il progetto, per ora, ha ancora un carattere sperimentale e serve unicamente a "mettere alla prova la capacità della rete organizzativa del sistema istruzione di produrre test, di somministrarli, di raccoglierli, di valutarli, in modo da costituire la base informativa per il lavoro degli operatori delle scuole". In sostanza, la commissione Elias vuole prima creare lo strumento e testarlo, e solo dopo iniziare una sistematica rilevazione di dati che consenta annualmente di fare il punto sulla scuola. A questo primo progetto-pilota hanno partecipato 2.832 scuole su base volontaria (un quinto del totale), circa 15 mila classi, 314 mila ragazzi dalla quinta, della terza media e della seconda superiore, nonché 31 mila docenti. Gli strumenti utilizzati sono stati un "questionario di sistema" rivolto ai gruppi dirigenti degli istituti per rilevare i piani dell'offerta formativa (pof), più un test di apprendimento dell'italiano e della matematica sottoposto agli alunni. Il progetto è costato per ora 813 mila euro. A regime costerà dai 5 ai 7,5 milioni di euro l'anno. Quando il servizio di valutazione sarà in piena efficienza (nel 2004), consentirà di rilevare annualmente le carenze delle singole scuole in materia di didattica, di apprendimento, di organizzazione, eccetera. I dati, elaborati dal servizio di valutazione, saranno quindi restituiti ai vari istituti in maniera che ciascuno, avendo un quadro preciso della situazione, possa intervenire dove le carenze sono state rilevate. Il Servizio non giudicherà i singoli allievi, ma le scuole nel loro complesso. Al sistema dell'Istruzione nel suo insieme, infine, la valutazione consentirà di "ottimizzare" le risorse sia umane che economiche.
Raffaello Masci


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