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La Stampa-Ministero senza soldi

Il ministero senza soldi Tra le tante notizie che circolano sui possibili criteri per riorganizzare la scuola italiana in funzione anti-sprechi, una colpisce particolarmente. Ci sarebbero oltr...

03/08/2002
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La Stampa

Il ministero senza soldi

Tra le tante notizie che circolano sui possibili criteri per riorganizzare la scuola italiana in funzione anti-sprechi, una colpisce particolarmente. Ci sarebbero oltre 2000 scuole in Italia con un rapporto troppo basso allievi-docenti rispetto agli standard ideali individuati dal ministero dell'Istruzione - 9,5 studenti per insegnante -, 65 in provincia di Torino. Scuole "sorvegliate speciali" in vista di future soppressioni o accorpamenti. "Quando si è svolto l'ultimo incontro tra organizzazioni sindacali nazionali e ministero per chiudere la questione organici - racconta Enzo Pappalettera della segreteria regionale Cisl Scuola -, il ministro ha presentato un dossier di 40 pagine con l'indicazione di tutte le scuole italiane "fuori norma". Ma prendere quella ricerca come punto di partenza per un'operazione mirata a ridurre il numero delle scuole è impensabile, una bestialità". Pappalettera ha chiari i motivi della critica. "Intanto, la legge assegna le competenze sul riordino della rete scolastica agli enti locali: le regioni fissano i criteri generali e le province li applicano. Questo è l'iter per arrivare ad un nuovo piano di dimensionamento dopo quello realizzato due anni fa. Non potrà essere il ministero a dire che si chiude quella scuola o un'altra. E' possibile che chieda alla Conferenza stato-regioni di scendere sotto un certo numero, ma non è detto che a sparire debbano essere proprio le scuole presenti in quelle 40 pagine". Quell'elenco, insomma, sarebbe un puro concentrato di numeri, privo di attenzione per le aree svantaggiate, come la montagna, o per casi particolari come gli istituti per ciechi, le sezioni di scuola in ospedale o in carcere e così via.
"Quell'elenco, poi, prendendo in considerazione l'ultimo anno, non considera che fino al decreto con il quale la Moratti ha stabilito i tagli agli organici per il 2002/2003 - spiega il segretario Cisl Scuola - esisteva l'organico funzionale in base a una legge dello stato e che ora non esiste più. Negli istituti superiori era significativo, rappresentava il 5-7% del totale". Gli insegnanti in più, utilizzati per iniziative particolari come attività di recupero, laboratori o altro, ora sono spariti. Ma è sull'aspetto della mancata distinzione tra aree metropolitane e aree "orograficamente complesse" che insiste il professor Pappalettera. "Vengono poste sullo stesso piano la scuola media in cima alla vallata alpina piemontese e quella alla periferia di Roma. Questo significa che nel recente piano di dimensionamento, in certe zone sono stati commessi errori. In Piemonte il piano è stato rigoroso: da noi la salvaguardia di ogni scuola in area orograficamente difficile è stata bilanciata da un'altra scuola molto densamente popolata in area metropolitana". Per questo, ogni regione dovrà realizzare il suo equilibrio. "Ripeto, non ha senso che a Roma ci siano realtà con gli stessi rapporti numerici che si trovano nelle nostre valli".


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