FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3765937
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » La Stampa:Meno quiz, più cultura

La Stampa:Meno quiz, più cultura

Svolta all'Università della California Meno quiz, più cultura di Ermanno Bencivenga L'Università di California sta dibattendo con grande passione una riforma radicale nel suo processo di am...

24/03/2002
Decrease text size Increase text size
La Stampa

Svolta all'Università della California
Meno quiz, più cultura

di Ermanno Bencivenga

L'Università di California sta dibattendo con grande passione una riforma radicale nel suo processo di ammissione degli studenti. Il tradizionale Scholastic Aptitude Test (SAT), in vigore da più di quarant'anni e teso (come dice il nome) a valutare soprattutto l'attitudine dei candidati, il loro potenziale, quella che in inglese si chiama "intelligenza pura" ("raw brains"), dovrebbe essere sostituito da un test ugualmente standardizzato ma centrato invece su quanto gli studenti hanno appreso nelle scuole primarie e secondarie. Sulle materie di studio, insomma, un po' come tradizionalmente hanno fatto i nostri esami di ammissione e di maturità.

Nell'enfasi del momento, il Presidente dell'Università Richard Atkinson ha definito (in un discorso tenuto qualche giorno fa a Washington, all'American Council on Education) il peso determinante attribuito al SAT "l'equivalente educativo di una corsa agli armamenti nucleari". È un'esagerazione, ma solo fino a un certo punto. Come durante la guerra fredda le due potenze rivali fondavano la loro superiorità su paurosi marchingegni che speravano di non dover mai usare (e che quindi erano di fatto inutili), così nel sistema scolastico americano i criteri di selezione per i posti più ambiti non hanno niente a che fare con quel che la scuola ritiene utile insegnare.

Dopo dodici anni di istruzione preuniversitaria, per entrare a Harvard o a Berkeley lo studente deve dimenticarsi tutto quel che sa di letteratura, di storia o di fisica e sottoporsi a una batteria di quiz che mettono alla prova soltanto le sue capacità logiche e analitiche. Fatti quattro anni di università, si riproporrà l'identica situazione: per l'accesso ai programmi di dottorato e alle scuole professionali di legge, medicina e business occorrerà mettere di nuovo da parte le proprie conoscenze e affrontare giochini di enigmistica.

Ora tutto questo potrebbe cambiare. Con calma, s'intende: la proposta è di introdurre i nuovi test a partire dal 2006. Ma se si muove l'Università di California, con i suoi nove campus, i suoi centocinquantamila studenti e il suo prestigio, il resto della professione non potrà restare a guardare. Si verificherà così uno di quegli strani fenomeni di fughe incrociate che sono così comuni nei rapporti tra culture diverse (e risultano tanto frustranti per chi le osserva).

Mentre in Italia ci diamo da fare per "modernizzare" la nostra scuola, ossia per abbandonare le nostre tradizioni nel nome di un efficientismo aziendalista, mentre qui una parola come "flessibilità" acquista anche in campo educativo sempre più credito, in America, patria incontestata della flessibilità, terra di conquista per ingegni "puri" e senza radici, si comincia a riscoprire il valore dei contenuti, dell'acquisizione di conoscenze concrete e della possibilità di costruire su di esse - piuttosto che su una sfrenata, irresistibile energia mentale.



La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL