FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3771557
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » La Stampa-La scuola "investe" nel mondo del lavoro

La Stampa-La scuola "investe" nel mondo del lavoro

NEGLI ULTIMI DUE ANNI 40 MILA STUDENTI IN STAGE IN AZIENDE FRUTTO DI INTESE TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE E CONFINDUSTRIA La scuola "investe" nel mondo del lavoro ROMA L'alternan...

31/10/2002
Decrease text size Increase text size
La Stampa

NEGLI ULTIMI DUE ANNI 40 MILA STUDENTI IN STAGE IN AZIENDE FRUTTO DI INTESE TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE E CONFINDUSTRIA
La scuola "investe" nel mondo del lavoro

ROMA

L'alternanza scuola-lavoro, contenuta nella proposta di riforma della scuola, è già nella realtà dei fatti grazie alla collaborazione tra Ministero dell'Istruzione e Confindustria: un'intesa antica e assidua, ma che negli ultimi due anni ha avuto un deciso decollo: più stages nelle aziende per gli studenti, più attività di orientamento nelle scuole, più attenzione alla formazione degli adulti. Il punto su questo sodalizio è stato fatto ieri alla Libera università degli studi sociali (Luiss) di Roma, in occasione del IX Orientagiovani promosso da Confindustria. Scuola e lavoro, dunque. Secondo il motto della Moratti per cui il sistema di istruzione deve trasmettere il "sapere" ma anche "il saper essere e il saper fare". Confindustria ha tradotto il "saper fare" con un termine ad essa connaturale: "industriarsi". Renzo Arbore, intervistato via video, l'ha sintetizzato in una parola napoletana che - unica - rimarrà nella mente delle migliaia di studenti collegati via satellite: "cazzimma", cioè tenacia, determinazione, spirito di iniziativa. E' un appuntamento ormai consueto quello di fine ottobre con Orientagiovani, un momento nel quale Confindustria e ministero dell'Istruzione fanno conoscere i risultati della loro reciproca collaborazione. La Moratti ne ha ricordato i dati salienti: "Il numero delle intese stipulate tra istituzioni scolastiche, università, associazioni industriali, uffici scolastici, rappresentanti del mondo del lavoro, enti locali per favorire una maggiore interazione e collaborazione tra scuola, impresa e territorio, è cresciuto del 40% negli ultimi due anni - ha detto il ministro - I destinatari di questo progetto sono stati 40 mila. Gli stages di orientamento (di durata da 1 a 7 giorni) finalizzati ad orientare i giovani della scuola media superiore (in particolare dell'istruzione professionale e tecnica) verso il mondo del lavoro, attraverso l'organizzazione di esperienze brevi in azienda, hanno interessato 270 mila giovani (contro i 210 mila degli anni precedenti), con un incremento del 30%. Gli stages di formazione (da 1 settimana a 6 mesi) hanno fatto segnare un incremento del 43%, arrivando a coinvolgere 230 mila studenti". Ma le attività di orientamento che hanno coinvolto questa volta anche le famiglie "hanno fatto breccia pure nella scuola media inferiore - ha aggiunto il ministro - coinvolgendo ben 460 mila studenti (370mila un anno prima)". Pure i corsi Ifts (istruzione e formazione tecnica superiore) hanno avuto una considerevole espansione: più 62% a 12.640. Il progetto per il miglioramento continuo della qualità dei servizi scolastici ha visto le adesioni crescere del 20% (1.480 scuole). Dunque più attività di orientamento, più alternanza scuola-lavoro, più formazione degli adulti, il tutto a costo quasi zero per la scuola, in quanto le attività formative sono state pagate dalle circa cento unioni territoriali di Confindustria, con un esborso stimato in circa 50 milioni di euro. Se gli imprenditori non lesinano risorse, la scuola deve però fare la sua parte e il governo aprire la borsa per istruzione e ricerca. Lo ha ricordato ieri Antonio D'Amato, in chiusura di convegno: "E' indispensabile - ha detto - rafforzare gli investimenti su scuola, formazione, università e ricerca. Sono investimenti strategici per il futuro. Questa deve essere una linea di impegno comune su cui muoversi con grande determinazione". Il padrone di casa, il rettore della Luiss, Adriano De Maio, ha ricordato un episodio personale a mo' di apologo: "Mio padre veniva da una famiglia molto modesta. Proprio perché erano poveri, i miei nonni capirono che per uscire da quella condizione avrebbero dovuto investire sugli studi del figlio. E' quello che secondo me andrebbe fatto: investire di più sull'istruzione e la ricerca, proprio ora che i soldi non ci sono".
Raffaello Masci


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL