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La Stampa-La scuola anti-Moratti al Lingotto

DOCENTI E DIRIGENTI ARRIVATI DA TUTTA ITALIA PER RIFLETTERE SULLA FORMAZIONE CULTURALE La scuola anti-Moratti al Lingotto Tullio De Mauro all'apertura del convegno nazionale del Cidi 4/4/2003 ...

04/04/2003
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La Stampa

DOCENTI E DIRIGENTI ARRIVATI DA TUTTA ITALIA PER RIFLETTERE SULLA FORMAZIONE CULTURALE
La scuola anti-Moratti al Lingotto
Tullio De Mauro all'apertura del convegno nazionale del Cidi

4/4/2003

Il 32° convegno nazionale del Cidi, quel "Centro di iniziativa democratica degli insegnanti" che per una larga parte del mondo della scuola significa dibattito, approfondimento, analisi delle condizioni dell'istruzione in Italia, si è aperto ieri al Lingotto nella Sala dei 500 al gran completo. "Una scuola grande come il mondo" è il titolo della tre giorni che prosegue fino a domani nel centro congressi di via Nizza, ma anche in giro per la città, in una ventina di luoghi diversi dell'apprendere che fanno di Torino un modello educativo nazionale ed internazionale. "C'è una scuola grande come il mondo... - recita la poesia di Gianni Rodari che apre il "quaderno" del simposio -. Ci insegnano maestri, professori, muratori, televisori, giornali, cartelli stradali, il sole, i temporali, le stelle. Ci sono lezioni facili e lezioni difficili, brutte, belle e così così. Ci si impara a giocare, dormire, a svegliarsi, a voler bene e perfino ad arrabbiarsi. Ci sono esami tutti i momenti, ma non ci sono ripetenti...". Questo brano della poesia rende il senso della riflessione sulla scuola, e più in generale sulla formazione culturale, che docenti e dirigenti scolastici giunti a Torino da tutta Italia tenteranno. Con loro ci saranno esperti di primo piano. A partire dall'ex ministro Tullio De Mauro (arrivato ieri pomeriggio e subito a lungo applaudito), che stamane interviene su "Dieci tesi per una scuola di società sostanzialmente democratiche". Insieme con Norberto Bottani, Mario Ambel, Nicola Tranfaglia e molti altri, ci saranno a dibattere sul tema "Una scuola per un'Europa che guarda al mondo", Viviane Reading, commissario europeo dell'Istruzione, e Roy Pinney, assessore all'Educazione di Birmingham. Ma già ieri, dopo i "saluti" critici sulla riforma Moratti degli assessori Paola Pozzi (Comune) e Gianni Oliva (Provincia), il presidente del Cidi è entrato nel vivo delle ragioni del disagio che segnano la scuola italiana "rivisitata" dal centrodestra. Il professor Domenico Chiesa ha incominciato la relazione con l'articolo 3, comma 2, della nostra Costituzione: "E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana...". E' il riferimento del congresso, "non un richiamo rituale", ha detto Chiesa. Sotto la lente, la riforma Moratti. "Muoversi all'interno della filosofia di separare al più presto i ragazzi, basandosi sull'emergere delle diverse "vocazioni" verso lo studio? Oppure, sostenere un percorso unitario fino al raggiungimento dei fondamentali strumenti culturali per tutti è la soluzione adeguata per poter maturare scelte consapevoli di vita rendendole sempre più indipendenti dalle condizioni socio-culturali di partenza?". Per il Cidi e le sue migliaia di aderenti, non c'è dubbio: deve prevalere la seconda via.

Maria Teresa Martinengo


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