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La Stampa-La riforma del doposcuola: "Progetto Enjoy"

La riforma del doposcuola: "Progetto Enjoy" La stampa 12-10-2002 Raffaello Masci inviato a San Patrignano (Rimini) Dall'anno prossimo ci saranno dei "centri di aggregazione" post scol...

13/11/2002
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La Stampa

La riforma del doposcuola: "Progetto Enjoy"

La stampa 12-10-2002

Raffaello Masci
inviato a San Patrignano (Rimini)

Dall'anno prossimo ci saranno dei "centri di aggregazione" post
scolastici, orientati a valorizzare le attitudini e gli interessi degli
adolescenti e a prevenirne il disagio, le devianze e il richiamo delle droghe.
Saranno dieci per il 2003 e altrettanti per il 2004, avranno un carattere
sperimentale e - se il risultato sarà positivo - potranno essere estesi
ulteriormente, fino a costituire una rete su tutto il territorio. L'iniziativa
- denominata "progetto Enjoy" (European network for a joint organization of the
youth) - è stata illustrata ieri a San Patrignano, dal ministro dell'Istruzione
Letizia Moratti.

IL PROGETTO. Enjoy muove dall'intenzione della scuola (cara al ministro
Moratti) di riappropriarsi della funzione educante. Una scuola dunque che non
sia più mera agenzia di trasmissione del sapere, ma soggetto che, in
collaborazione con le famiglie, promuova la persona nella sua integrità. Nello
specifico il progetto Enjoy vuole che la scuola si faccia parte attiva
nell'affrontare il disagio giovanile e promuova l'aggregazione dei ragazzi
intorno a degli interessi, l'ascolto e l'assistenza psicologica dei medesimi,
l'orientamento scolastico e professionale, il supporto ai genitori.

UN SERVIZIO PER CHI. I 20 centri Enjoy si rivolgono ad un pubblico tra i
13 e i 18 anni. Nei tre anni di durata del progetto si conta di coinvolgere 50
mila giovani e 20 mila famiglie.

A CHE SERVE. Ciascuno dei venti centri Enjoy realizzerà servizi relativi
a cinque aree: scolastica, formativa, di consulenza e sostegno alle famiglie,
di orientamento e formazione professionale, culturale ludica e sportiva. Esempi
concreti: si potranno fare corsi di attività artigianali, musicali, sportive,
teatrali e simili; ma si potrà anche avere uno sportello di consulenza
psicologica, uno di aiuto alle famiglie, uno di orientamento scolastico e
professionale. Ciascun centro attiverà servizi secondo questo schema, ma con
autonome iniziative che rispondano alle esigenze della zona in cui agisce. I
vari progetti saranno vagliati da una commisisone presieduta dal prof.
Ferdinando Aiuti.

COME FUNZIONA. "Le risorse umane - dice una nota ministeriale - saranno
costituite da 60 insegnanti, 320 operatori volontari, 120 operatori del privato
sociale tra i quali il responsabile e gli educatori di ogni singolo centro di
aggregazione". Letizia Moratti intende dunque fare tesoro della grande
esperienza del privato sociale nel campo della prevenzione del disagio
giovanile. Lei conosce bene la realtà di San Patrignano e di questa si servirà
nella prevenzione e lotta alle droghe, ma ha chiamato a far parte di Enjoy
anche l'Enaip per la formazione professionale, il Csi per le attività ludico
sportive, la Compagnia delle Opere per l'esperienza maturata nelle imprese
sociali, e le associazioni dei genitori Anglad e Agaras.

QUANTO COSTA. Il progetto è stato allestito dal ministero dell'Istruzione
insieme a quello del Lavoro e delle politiche sociali (per la parte
dell'orientamento e della formazione) e dei Beni Culturali (per le attività
ludico-sportive). Verrà finanziato per tre anni con la somma complessiva di 13
milioni e 370 mila euro (circa 27 miliardi delle vecchie lire).

TEMPI. I primi dieci centri dovrebbero essere aperti entro il 2003, e gli
altri dieci nell'anno successivo.

DOVE. Il ministero non ha ancora individuato i posti. Si inizierà però,
ha spiegato la Moratti, dalle aree urbane a maggiore emergenza sociale e
quindi, probabilmente, dalle periferie delle grandi città. Le strutture da
utilizzare potrebbero essere le scuole stesse solo quando avessero le
condizioni di spazio e di disponibilità ma, nella norma, saranno sedi apposite
individuate inseme agli enti locali.

VALUTAZIONE. Dopo tre anni, una commissione esterna agli enti coinvolti,
valuterà l'efficacia del progetto, e allora si deciderà se chiuderli oppure se
replicare ed estendere l'iniziativa.

Raffaello Masci
inviato a San Patrignano (Rimini)


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